Giochi e Curiosità: Il Guerriero di Capestrano.

Era una fresca primavera del 1934 quando un contadino abruzzese, arando il terreno per preparare la vigna, incappò in un sasso dalla forma strana, un … “mammoccio”, un bambolotto, in dialetto locale. E così, casualmente, fu ritrovata questa imponente statua di oltre due metri, il più celebre guerriero italico. La statua è ricavata da un unico blocco di pietra, le braccia sono ripiegate sul petto con le mani aperte e il pollice divaricato, in segno di regalità, in testa indossa un elmo da parata con larga tesa e cresta di piume. Nei due pilastrini laterali che sorreggono il guerriero sono incise due lance, su una si riesce a leggere un’enigmatica iscrizione, una vera macchina del tempo. Il re Nevio Pompuledio, un principe del popolo Piceno, ci parla dal passato e nella sua lingua antica ci dice: “MA KUPRI KORAM OPSUT ANANIS RAKI NEVII” che probabilmente significa “mia bella immagine fece Ananis per il re Nevio”. E oggi noi lo possiamo ancora guardare e…leggere le sue parole, come fosse una nuvoletta di un fumetto di 2600 anni fa!

Simona Gelardi

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