Germania e Francia 2019 – Romantische Straße e Parigi, passando per Disneyland…

Sabato 27 luglio Montemurlo – Bolzano

Partiti! Questo viaggio si prospetta lungo e ricco, per cui ci prendiamo tempo e partiamo il sabato pomeriggio dopo pranzo. Viaggiamo tutto il pomeriggio fino a Bolzano, dove arriviamo in serata e pernottiamo nel parcheggio della stazione zona fiera. 

Domenica 28 luglio Bolzano

Trascorriamo la mattinata in visita a Bolzano. Il centro città è piccolino, ordinatissimo e silenzioso, caratterizzato da lunghe vie fiancheggiate da portici, per cui anche se pioviggina un po’, possiamo fare una bella passeggiata. 

Visitiamo subito il Duomo, in stile tardo gotico, con il particolare tetto ricoperto da una preziosa copertura verde e oro. Gli esterni e gli interni del Duomo di Bolzano ci danno subito la possibilità di aprire la stagione dei giochi in viaggio anche quest’anno.

Giochi e Curiosità: Caccia al protagonista della storia: il portale e la porticina del vino.

Giochi e Curiosità: Il Pellegrino.

Proseguiamo per piazza delle Erbe, luogo di mercato cittadino, documentato sin dalla fine del 1200. Il mercato si tiene tutti i giorni feriali ma qualche banco lo troviamo anche oggi che è domenica.  Poiché ci siamo organizzati per tempo e abbiamo prenotato l’ingresso per il Museo dell’Alto Adige alle 14, ci possiamo permettere di inframmezzare la nostra lenta passeggiata con una golosa seconda colazione a base di strudel e frittelle di mele ed un pranzetto veloce con canederli, speck e formaggi. Anche io rimedio una golosa fetta di torta senza glutine al cioccolato nella pasticceria in piazza e un tagliere di affettati e formaggi tipici in uno dei tanti ristoranti sotto i portici.

Alle 14 in punto entriamo al museo prenotato on line qualche giorno fa, saltando la lunghissima fila che gira tutto intorno al palazzo.

La visita al museo di Ötzi si rivela entusiasmante! L’uomo venuto dal ghiaccio, Iceman o per gli amici Ötzi, è una delle mummie più antiche al mondo: si stima che abbia oltre 5.000 anni. Colto all’improvviso dalla morte, il pastore è rimasto conservato nel ghiaccio con tutto il suo abbigliamento e con numerosi attrezzi finché non è stato ritrovato, nel 1991, da alcuni escursionisti nei pressi del Giogo di Tisa. Il corpo della mummia del ghiacciaio non è stato per nulla modificato da riti funerari o altri interventi umani: un fatto molto raro nello studio delle mummie che rende l’uomo del Similaun unico. Qui sono esposti i manufatti ritrovati intorno al corpo del povero Ötzi (vestiario, armamenti etc) e vi sono moltissimi pannelli esplicativi interattivi. Le bambine seguono con attenzione tutto il giro proposto dall’audio guida e provano tutte le attività proposte nelle varie postazioni interattive ed alla fine le dobbiamo praticamente trascinare fuori perché non smetterebbero mai di curiosare. Ripartiamo prima di cena e pernottiamo a Innsbruck.

http://www.iceman.it

Lunedì 29 luglio Neuschwanstein Schloss – Santuario di Weiss – Schongau

Ripartiamo verso le sette del mattino e alle nove circa arriviamo a Füssen. La visita al castello di Neuschwanstein non può essere prenotata on line, ma solo direttamente nella biglietteria in basso, prima della salita, quindi conviene arrivare molto presto altrimenti si dovrà acquistare il biglietto per il giorno dopo. E’ importantissimo acquistare i biglietti prima di accedere alla visita dei castelli e si possono ritirare solo ed esclusivamente presso la biglietteria in località Hohenschwangau, situata al di sotto del castello. Dal paese al castello si può scegliere di fare una camminata in salita di circa un’ora oppure approfittare dei pullman o delle carrozze. Noi scegliamo il pullman all’andata, pensando di prendere la carrozza al rientro perché costa un po’ meno ;)) …

Purtroppo scopriremo solo più tardi che le carrozze partono ed arrivano in un altro punto di ritrovo e così con grande disappunto mio e delle bimbe dobbiamo fare in pullman anche il rientro.

Comunque, a parte le nostre numerose disavventure che ora andrò a raccontare, il castello è meraviglioso e la visita secondo me vale il viaggio. 

Noi però, come in ogni favola che si rispetti, abbiamo dovuto conquistare il castello. A questo proposito è necessario sottolineare, come premessa a tutto il racconto, che per i tedeschi, sempre molto precisi e organizzati, la puntualità  è un valore fondamentale. Ma ecco che arriviamo noi…Intanto la fila per il pullman è lunghissima e ci ha fatto perdere una buona mezz’ora. Quindi, poiché siamo veramente troppo stretti con l’orario, non appena il pullman si ferma ci lanciamo fuori e correndo a perdifiato superiamo le orde di turisti giapponesi davanti a noi. Siamo convinti di percorrere la strada verso il castello e invece… alla fine della stradina improvvisamente la figura del castello si staglia imponente di fronte a noi…ma è dall’altra parte del burrone! Siamo inavvertitamente finiti sulla strada per il Marienbrücke, il ponte sullo splendido panorama di fronte (!) al castello, costruito dal padre di Ludwig II per la moglie. A questo punto abbiamo un bel problema, perché la guida tedesca ha raccomandato puntualità: le gite partono all’ orario fissato, senza eccezioni. Corriamo disperatamente verso il castello, attraversiamo senza ritegno i selfie di mezzo mondo e una decina di gite organizzate ma malgrado la nostra folle corsa arriviamo con cinque minuti di ritardo…! Il pass elettronico ovviamente ci blocca, per cui non ci rimane altro che indossare occhioni carini e coccolosi e implorare la guardia. Veniamo mandati all’ufficio informazioni. La donnina dell’ufficio ci guarda malissimo, sbuffa un po’ ma infine cambia a mano il numero sul biglietto.. e possiamo entrare! Soliti italiani…

http://www.neuschwanstein.de/ital/castello/index.htm

http://www.tuttobaviera.it/neuschwanstein.html

Giochi e Curiosità: I colori e gli oggetti delle favole: cosa ti ricorda? Il castello di Neuschwanstein.

Giochi e Curiosità: Una leggenda nordica: Lohengrin, Cavaliere del cigno.

Dopo la visita al castello pranziamo velocemente con un würstel presso uno dei chioschi del paese e ripartiamo verso il Santuario di Weiss, che richiama ogni anno numerosi pellegrini dalla Germania e dall’estero. Il santuario si trova in aperta campagna, immerso nella natura. 

La leggenda narra che il crocifisso ligneo che oggi è esposto sopra l’altare, fosse stato un tempo tolto dalla chiesetta dove si trovava e abbandonato in una soffitta, perché ritenuto troppo macabro data la rappresentazione estremamente realistica delle ferite della Passione. Dopo qualche tempo una contadina di Weiss, nel fare le pulizie, vide la statua piangere…ed ecco che il miracolo avvenne davvero…la nascita di un  delizioso santuario in mezzo al niente!

http://www.tuttobaviera.it/wieskirche

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Schongau e parcheggiamo in un’area di sosta appena sotto le mura. Le bimbe fremono per poter provare le biciclette, per cui raggiungiamo la città alta con la ciclabile, in parte pedalando e in parte…spingendo le bici, a causa delle tante salite e discese che sono avventure ancora impossibili per la nostra piccola Alice, che ha imparato solo da poco a pedalare. Il paese è  grazioso e piccolino, una cittadina medievale ancora circondata da mura, con torri e porte d’accesso. La visita è breve e dopo la passeggiata intorno alle mura ci fermiamo per un’aperitivo…senza pensare che gli orari del nord non sono quelli italiani. Alle cinque e mezza i negozi hanno chiuso, i bar stano pulendo e noi rimediamo al volo dall’unico bar non ancora in chiusura una birretta e uno spritz…terrificante! Per la prossima volta devo ricordarmi che qui si brinda a birra oppure per noi celiaci, con un buon sidro…mai uscire dalla tradizione! 

Salutiamo Schongau al tramonto e torniamo per cena al nostro amato camper.

Martedì 30 luglio Augsburg

Fra le varie mete proposte dalla Romantische Straße, Augsburg mi ha ispirato molto sin da subito, ad iniziare dal nome, “città di Augusta”…mi sembra proprio promettere storia! Si tratta di una vera e propria città e non un paesino come gli altri visitati fino ora, tuttavia mantiene un fascino ed un’eleganza  tali che la fanno includere davvero a ragione nel percorso della strada romantica. Il parcheggio per il camper è comodissimo, in un’area attrezzata lungo il Lech e collegato al centro cittadino con la ciclabile. Ormai Alice ha preso coraggio, per cui raggiungiamo in bici la città. Noi per comodità ci siamo portati i panini, tuttavia il mercato centrale offre la possibilità di mangiare in modo genuino ed economico: si sceglie la propria pietanza a chilometro zero ad uno dei chioschi e  la si mangia sui tavolini all’aperto in piazza. Con oltre 2000 anni di storia Augsburg, così chiamata in onore dell’imperatore Augusto, suo fondatore, ebbe il suo momento di massimo splendore grazie ad un tessitore di lino, Jacob Fugger, che qui fondò un vero e proprio impero finanziario…basti dire che i Fugger sono comunemente conosciuti come i Rothschild di Baviera… 

 Grandi banchieri, un po’ mecenati è un po’ speculatori al limite dell’usura, la loro storia si intreccia con quasi tutte le storie delle monarchie europee…per un assaggio, leggete l’affascinante libro di Luther Blisset “Q”, in questo caso una lettura ovviamente solo per i genitori!

Visitiamo subito la Rathaus, aperta con orario continuato fino alle 17, all’interno sono disponibili delle brevi spiegazioni anche in italiano. 

Il salone dorato, con lo sfarzoso soffitto a cassettoni, stabilisce decisamente l’entità della ricchezza che ha avuto questa città e ci lascia tutti a bocca aperta.

Giochi e Curiosità: Una città nella città, la Fuggerei.

Nel pomeriggio non può mancare una fetta di torta, che qui si trovano di mille qualità e sempre buonissime. Purtroppo il più delle volte nelle pasticcerie tradizionali non si trova niente senza glutine, ma una buona tazza di tè o una tisana alle mele non manca mai!

Il centro storico vale una passeggiata e noi ci perdiamo fra stradine e canali, dove spesso si trovano installazioni artistiche inaspettate, infine visitiamo il Duomo, imponente costruzione in stile tardo gotico. Rientrando lungo la ciclabile ci fermiamo presso il birrificio Riegele, il più antico di Augsburg. Purtroppo la visita guidata è solo in tedesco, quindi rinunciamo ma ci fermiamo a gustare una birra fresca (ed un ottimo sidro per me!) nel biergarten annesso al birrificio, mentre le bimbe si scatenano nel parco giochi organizzato tutto intorno.

http://www.augsburg.de/freizeit/feste-und-maerkte/stadtmarkt

http://www.riegele.de/it/le-birre/

Mercoledì 31 luglio Donauwörth e Nördlingen

I paesini della Romantische Straße sono tutti vicini ed essendo piccoli si visitano bene e con tranquillità, lasciandoci sempre il tempo di golose merende a base di torte e rilassanti passeggiate fra stradine e casette a graticcio. La calma per ora è il filo conduttore di questa vacanza. Anche se ieri sera ci siamo addormentati tutti presto, stamattina ci svegliamo comunque un po’ tardi.

Nel primo pomeriggio arriviamo a Donauwörth. Il paese è stato distrutto completamente durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi interamente ricostruito. Sinceramente fra i tanti paesini visitati è quello che mi ha meno entusiasmato, poiché purtroppo la dovizia di particolari e di ordine rende troppo evidente la ricostruzione, ma oggettivamente il paese è comunque delizioso e particolarmente adatto ad una visita con i bambini. Dall’ingresso principale parte una pittoresca strada in salita, che porta al Duomo. Qui troviamo la prima curiosità: nel Duomo…il pavimento è in discesa! Donauwörth è sempre stato un crocevia commerciale importante fin dai tempi romani, e quindi non poteva mancare la presenza della nota famiglia Fugger, che qui aveva stabilito la propria dimora principale, un tipico edificio rinascimentale bavarese con il tetto a spiovente.

Un’altra visita che non potrà assolutamente mancare se si è  accompagnati dai bimbi (ma soprattutto bimbe!) è quella al museo delle bambole. Il museo si rivela delizioso, ben oltre le aspettative, si possono vedere le fasi di ideazione e costruzione del giocattolo, tanti giochi antichi e poi infine si possono acquistare bambole e oggettistica in legno, insomma tutto l’occorrente per viziare le nostre amate bambolotte…quelle vere e quelle finte!

 La signora alla reception, gentilissima, non so per quale motivo si è imbarcata nella missione di insegnare il tedesco ad Alice: le dice una parola, aspetta che la bimba ripeta e poi annuisce soddisfatta. Infine le regala un libro da colorare ed un enorme pacchetto di caramelle!

http://www.donauwoerth.de/kultur/museen/kaethe-kruse-puppen-museum/

Nel tardo pomeriggio invece visitiamo Nördlingen. Ecco finalmente le immagini da fiaba che aspettavo! Percorriamo parte del camminamento sopra le mura che circondano interamente il paese e che permettono uno sguardo dall’alto sugli scuri tetti spioventi. Così, con un occhio al paese e l’altro allo splendido panorama circostante, raccontiamo la leggenda del porcellino che salvò la città.

Giochi e Curiosità: Il porcellino di Nördlingen.

Contando gli innumerevoli porcellini sparsi qua e là proseguiamo la passeggiata con la visita al Duomo e l’ immancabile super merenda a base di torta. Casualmente troviamo un piccolo supermarket con tantissimi prodotti senza glutine, per cui la sera improvvisiamo una cena tedesca per tutti, con salsicce bianche, bretzel e insalata di crauti e patate!

Giovedì 1 agosto

Con un breve viaggio raggiungiamo Dinkelsbühl giusti giusti per la seconda colazione. La pasticceria nella piazza del mercato sotto la chiesa di S.Georg propone deliziose fette di torta accompagnate da una dubbia bevanda che chiamano orgogliosamente “kappuccino maxi”, una sorta di caffellatte in una enorme tazza. Noi ne approfittiamo per sederci e studiare un po’ le informazioni sulla mappa che abbiamo preso all’ufficio informazioni. Se avete voglia di giochi e belle storie, una passeggiata a Dinkelsbühl è l’ideale: la medievale cinta muraria, con le sue 16 torri e 4 porte, è rimasta completamente intatta ed è tuttora in buona parte percorribile e la cittadina è perfettamente conservata sia nell’architettura che nel fascino. Infatti i suoi abitanti sono stati molto attenti a mantenere tanti piccoli particolari che rendono speciale la visita a questa città: qualche curiosità …l’assenza di insegne luminose, le scritte in stile gotico, la prevalenza dei colori di terra e inoltre la fortuna ci fa imbattere addirittura nell’esibizione in piazza del l’orchestra cittadina!

Giochi e Curiosità: Caccia al tesoro: Dinkelsbühl, città del grano.

Giochi e Curiosità: La leggenda della Kinderlore.

Dopo pranzo arriviamo a Rothenburg ob der Tauber. Usciamo nel tardo pomeriggio, perché abbiamo intenzione di partecipare alla visita guidata che è organizzata ogni sera alle venti. Quindi dopo una breve passeggiata durante la quale acquistiamo un’ enorme confezione di Schneballen (palle di neve) il dolce tipico della città, andiamo a cena in un delizioso ristorante dal nome un po’ pauroso:  “Zur Höll”, all’inferno…Il locale è gettonatissimo e noi, insistendo un po’, riusciamo ad avere un posto all’esterno, ma solo per un’ora, fino alle sette. Cucina tipica ma molto ricercata, spesa giusta e anche qualche opzione senza glutine. Il giovane proprietario ci consiglia bene e fa anche i complimenti a Michele per la bella compagnia di signorine dalla quale è accompagnato, con grande soddisfazione delle bimbe, tutte agghindate per la serata speciale. Per le sette e mezzo siamo in pole position ad attendere la visita guidata e malgrado non sia ancora il fine settimana, man mano che passano i minuti la piazza si riempie. Quando parte il tour siamo un gruppo piuttosto numeroso, tuttavia sia riesce a sentire abbastanza bene. La guida si presenta mascherata come il guardiano notturno della città ed è un vero e proprio personaggio. Lungo lungo, con una camminata dondolante stile Elvis ed una vocetta stridula e cantilenante, è un ricordo indelebile della nostra visita a Rothenburg (anche perché a fine gita, con il buon proposito di migliorare il nostro pessimo inglese, abbiamo comprato il suo DVD, che giace ancora impacchettato nel cassetto del mobile TV…) Un tempo dalle nove alle tre di notte il guardiano rassicurava con i suoi canti i cittadini che dormivano. Fornito di una lanterna per farsi luce, un corno da suonare in caso di incendio e armato di un’alabarda per difendersi dai pericoli celati dal buio, ci accompagna per le vie della città. Anche se la visita è piuttosto breve e non racconti molto di più di ciò che già sappiamo, vale la pena sentirlo parlare.

Giochi e Curiosità: La leggendaria storia del Meistertrunk.

Venerdì 2 agosto Würzburg

L’ultima città sul nostro percorso lungo la Romantick Straße è Würzburg. Arriviamo in città abbastanza presto ma purtroppo l’unico parcheggio con carico e scarico ci chiude davanti agli occhi perché, come ci spiega il guardiano, devono liberare la piazza per una festa che si svolgerà il fine settimana. Nessun problema, se non fosse che per la prima volta Michele aveva deciso di non ripulire il camper in partenza ma di farlo all’arrivo. Quindi siamo senza parcheggio, senza acqua pulita e con i serbatoi delle grigie e delle nere strapieni…Dopo aver vagato inutilmente un paio di ore, ci rassegniamo ad uscire dalla città. Appena fuori troviamo una deliziosa area di sosta completamente gratuita e immersa nel verde. Quindi ripuliamo subito il camper, pranziamo al volo e torniamo in città. Parcheggiamo in un’area lungo il fiume, che per assurdo ha gli attacchi della corrente e nessun punto di carico/scarico. Ma ora che non è più un problema, inforchiamo le nostre bici e finalmente andiamo alla scoperta della città. Purtroppo ormai è troppo tardi per visitare la Residenz, lo splendido palazzo vescovile che vanta anche affreschi del Tiepolo. Visitiamo la cattedrale dove ci imbattiamo in un meraviglioso concerto d’organo e poi passeggiamo fino al ponte vecchio. Qui ci regaliamo un aperitivo “in strada”, a base di ottimo vino della Renania, guardando i meravigliosi vigneti in pendenza che sfiorano le rive del fiume appena sotto al ponte.

Così scopriamo questo angolo molto particolare della Germania, attraversato dal Reno e segnato da queste caratteristiche vigne, poste su ripidi pendii, che danno le uve dorate del Riesling e del Silvaner.

In serata, visto che siamo parcheggiati sotto la stazione e accanto ad un locale dove si sta svolgendo un concerto, decidiamo di muoverci nuovamente per andare a dormire nell’area attrezzata in campagna.

Sabato 3 agosto Rüdesheim am Rhein (Ring)

Prima di lasciare la Germania, dopo tante città ci godiamo un po’ di natura a Rüdesheim am Rhein. Il paese potrebbe essere la tappa di un altro viaggio, infatti la Valle del Reno, da Magonza a Coblenza, è uno dei percorsi più affascinanti della Germania ed è stata dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco.

Ma noi da questa deliziosa località sul Reno partiremo per un’escursione giornaliera per visitare il Niederwald Monument, un imponente monumento eretto per celebrare l’unità dell’Impero tedesco, ma soprattutto da lassù potremo avere uno sguardo dall’alto sugli affascinanti vigneti che sembrano scivolare sul fiume. Noi abbiamo acquistato un biglietto (Ring Ticket) che ci permetterà di fare un divertente percorso circolare. Un po’ a piedi, poi in seggiovia e finendo in barca, si ha la possibilità di vivere una piccola avventura in tutta sicurezza con i bambini e godere di splendidi panorami.

Anche oggi abbiamo un po’ di difficoltà a trovare parcheggio, poiché la località è piuttosto affollata di turisti, si tratta di un piccolo paese e non sono previste soste camper a parte un vero e proprio campeggio. Comunque è bastato cercare nelle strade appena fuori dalla città e siamo riusciti a sistemare il nostro ingombrante amico. Con gli scarponi da trekking ai piedi e i panini ripieni di Leberkäse bavarese nello zaino ci avventuriamo verso la prima seggiovia.

 Le seggiovie sono da due posti, per cui ci dividiamo equamente secondo il grado di coraggio: io super fifona vado insieme ad Asaria che mi tiene a bada e affido volentieri Alice al babbo. Sotto di noi scorrono panorami mozzafiato sui vigneti, mentre il lavoro nei campi prosegue: fra i filari ci sono binari per sorreggere i piccoli trattori e i vignaioli, letteralmente appesi “in cordata”. Il passaggio comunque è breve e attraversati un paio di colli arriviamo al famoso monumento, dove ci fermiamo a mangiare. Qui purtroppo più che il monumento noi ricordiamo le vespe…che insistentemente rincorrevano i nostri panini profumati, con grande disappunto della povera Alice che nel tentativo di scacciarle ha perso gran parte del goloso ripieno! Poi il percorso prosegue con una bella passeggiata nel bosco, fino alla seconda seggiovia che scende verso Assmannshausen. Da qui si può prendere il traghetto per la città di partenza, ma visto che abbiamo più di un’ora prima della partenza, optiamo per l’ultima fetta di torta in pasticceria. Qui finalmente le bimbe possono assaggiare la famosa Schwarzwälder Kirschtorte, la torta “foresta nera” a base di cioccolato panna e ciliegie che io avevo pubblicizzato loro da prima della partenza ma che ancora non avevamo trovato. 

Rientriamo felici e soddisfatti ma piuttosto stanchi. In cerca di tranquillità parcheggiamo per la notte nella piazza di un paesino poco lontano. La solita sorte ci fa incappare in un festoso matrimonio turco-tedesco, in corso nell’hotel sulla piazza, e così danze, canti e narghilè ci accompagnano fin verso mezzanotte.

http://www.germania.info/itinerari-germania/valle-del-reno/

http://www.frankfurt-tourismus.de/en/Apple-Wine-meets-Riesling/Ring-Ticket

Domenica 4 agosto Metz

Terminata la parte germanica della nostra vacanza oggi passiamo il confine con la Francia.

La prima città che decidiamo di visitare è Metz, una città con una storia antichissima, situata fra i fiumi Mosella e Seille, e capitale della Lorena. La nostra scelta è stata orientata dal fatto che Metz, da sempre incrocio di vie commerciali da nord a sud, ha vissuto un passato piuttosto turbolento, contesa nei secoli fra Francia e Germania e così ci è sembrata adatta alla nostra vacanza divisa fra questi due meravigliosi Stati. In città c’è un comodissimo campeggio in centro ma volendo si può sostare anche nel parcheggio appena fuori e per noi che non abbiamo bisogno dei servizi è il posto perfetto. La nostra visita parte nel pomeriggio, perché abbiamo intenzione di restare a cena fuori e aspettare il buio della sera per vedere la città illuminata. Infatti Metz è famosa per le sue luci ed in passato è stata premiata come città con la più bella illuminazione serale. La città comunque è molto grande e quindi, dopo la lunga camminata di ieri, ci lasciamo tentare dal trenino turistico, fornito anche di audio guida in italiano. In questo modo abbiamo una visione completa della città e anche un po’ di riposo; al rientro in piazza visitiamo con calma la bellissima Cattedrale gotica di St. Etienne.

Giochi e Curiosità: Caccia al tesoro: i colori della Cattedrale.

Appena usciti dalla Cattedrale ci imbattiamo nientemeno che in una esposizione di videogiochi e ci sembra di fare un salto indietro nel tempo…spediti dritti dritti circa trenta anni fa. In occasione del fine settimana infatti sono stati installati nella piazza vari tendoni con videogiochi, ma niente di ultima generazione, tutta roba “nostra” (intendendo dire di noi quarantenni…) anni ottanta e novanta, incluso l’amatissimo Pac-man! Michele si lancia nel gioco frenetico, tanto più che l’accesso è libero e, a differenza di quando eravamo piccoli, qui non chiedono nemmeno di inserire la moneta. Asaria guarda un po’ perplessa la grafica che evidentemente non conosce, invece Alice, che ha visto il babbo così contento, prova subito anche lei a giocare e, poiché evidentemente ignora l’uso di bottoni e joystick, prova toccare più volte senza risultato lo schermo…! Dopo la lezione sui videogiochi abbiamo bisogno di una pausa e così ceniamo presto con una galette di grano saraceno (che è naturalmente gluten free) e dopo cena sorseggiando un Kyr e una birretta. Tutto per aspettare che vada giù il sole e… finalmente il gioco di luci si rivela, romanticissimo.

Lunedì 5 agosto Reims

Anche stamattina sveglia comoda e viaggio. Ci fermiamo in una comoda area di sosta a Reims. Da qui il centro città si raggiunge in pochi minuti. La nostra visita parte ovviamente dalla famosa Cattedrale che si staglia di fronte a noi, dorata e imponente…e il mio pensiero va subito all’altra Notre Dame, quella che a Parigi, purtroppo, non potremo visitare.

Un edificio che ha vissuto tanta storia è come un libro magico e noi ne approfittiamo per leggerne qualche pagina…

Giochi e Curiosità: Caccia al tesoro: l’angelo che sorride e la pietra del re Clodoveo.

Giochi e Curiosità: Jeanne d’Arc.

Giochi e Curiosità: Caccia al tesoro: le vetrate dello “Champagne” e di Chagall.

Passeggiando per la città acquistiamo dei dolcetti rosa, biscotti tipici che si trovano in tutti i negozi di souvenir e in pasticceria, ci dicono adatti ad accompagnare una coppa di champagne o come base per una golosa charlotte colorata. Ci fermiamo poi per un aperitivo. Ogni bar è fornito di tavolini all’aperto ed è bello vedere che tutti sono utilizzati, non solo dai turisti di passaggio, ma anche dagli stessi francesi, che evidentemente apprezzano di trascorrere del tempo in compagnia. Stasera vero cocktail, ovviamente di frutta e analcolico, anche per le bimbe!

Rientriamo in camper per doccia e cena, ma poi Michele, che sembra instancabile, esce per fare due passi nel parco accanto. Dopo una mezz’ora rientra entusiasta perché nel parco ha trovato nientedimeno che… un pianoforte !

Noi non resistiamo e, anche se siamo già in pigiama, in pochi minuti siamo di nuovo vestite e pronte ad uscire. E così i miei tre pianisti mi regalano una romantica suonatina nella notte stellata di Reims!

Martedì 6 agosto Épernay

Oggi è la nostra ultima tappa prima di Parigi e decidiamo che, nell’ottica di un “serio” studio della cultura francese, c’è un argomento che proprio non possiamo tralasciare: lo Champagne!

Tanti (tanti tanti) anni fa, prima della nascita delle nostre pargole, Mic ed io avevamo girellato un po’ la Francia ed eravamo andati a trovare una vecchia zia che per un periodo aveva prodotto nientedimeno che Champagne, etichettato Salvati-Glyonne,  nelle famose terre di Épernay. Purtroppo la zia non c’è più, ma noi ricordavamo anche una gita molto divertente nelle Cantine Mercier, visitabili con un trenino sotterraneo. 

Fortunatamente stamattina ci siamo svegliati per tempo e così riusciamo ad entrare con la visita delle 10 del mattino. L’audio guida è disponibile anche in italiano, è molto divertente e adatta ai bambini ed inoltre, elemento da non sottovalutare quando si viaggia in famiglia, la visita a questa cantina costa molto meno rispetto ad altre marche, senza mancare di niente! All’interno si può vedere la botte trasportata dal folle Mercier fino a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale e al termine della visita ci viene offerto un calice di delizioso champagne rosé, gradito anche da Asaria, che così, elegantemente, ha il suo primo vero incontro con il vino.

Approfittiamo del primo pomeriggio per dare una rassettata al camper e a noi stessi, poi carico e scarico per arrivare a Disneyland in ordine. Verso le sette parcheggiamo al lato dell’ingresso, in fila con altri camper che attendono l’apertura del mattino per entrare. Le bimbe fremono impazienti perché non vedono l’ora che si aprano i cancelli del parco, che vediamo di fronte a noi dal finestrone della dinette. 

Mercoledì 7 – Giovedì 8 agosto Disneyland

Purtroppo stamattina all’alba gli amici camperisti che dovevano raggiungerci per questa bella avventura, hanno ricevuto una terribile notizia e stanno già rientrando verso l’Italia. Nemmeno il Parco più bello d’Europa regge il confronto con la gioia della condivisione…e malgrado di fronte a noi ci sia Disneyland, stamattina tutti abbiamo un velo di tristezza sul cuore…

Comunque, il mattino presto al primo rumore di motore, ci mettiamo in fila con gli altri camper di fronte all’ingresso ed in pochi minuti siamo nel parcheggio. Una zona è stata riservata proprio ai camper, un po’ distante dall’ingresso a piedi ma comodamente servita da bagni con docce e la possibilità di fare carico e scarico.

A questo punto siamo prontissimi: vestiti “a cipolla”, perché il tempo sembra imprevedibile; zainetti con panini, frutta e borracce (all’interno il cibo ha un costo spropositato, ma almeno ci sono i fontanelli per ricaricare le bottiglie) e una carica di impazienza e adrenalina che ci porta letteralmente volando all’ingresso del Parco.

Raccontare Disneyland è impossibile. Un’esperienza meravigliosa per grandi e piccini, non una città ma un mondo a parte, un esclusivo paese dei balocchi che se vissuto per un paio di giorni… la fata Turchina ci perdonerà, perché è imperdibile, con i bambini e anche senza!

Organizzandosi bene e con un paio di giorni a disposizione è possibile accedere praticamente a tutto. Armati di mappa del Parco e con l’aiuto di internet, nelle settimane precedenti alla partenza abbiamo pianificato la nostra visita nei minimi dettagli. Noi abbiamo visitato prima il Parco ed il secondo giorno gli Studios, entrambi spettacolari. Abbiamo prenotato alcuni accessi (le attrazioni più gettonate hanno ore di fila), per altre abbiamo sfruttato l’orario del pranzo e per qualcuna ci siamo messi pazientemente in coda. 

Asaria e Michele hanno fatto tre volte di fila le montagne russe e io ho coronato il sogno di danzare il valzer fra le braccia di Pippo. Ma nessuno di noi dimenticherà la faccina di Alice appena scesa dalla giostra di Star Wars. La poverina infatti era felicissima di poter salire su alcune giostre che solo pochi mesi prima le erano precluse a causa di un paio di centimetri di altezza. Così siamo saliti tutti e quattro. Al buio, volando tra luci intermittenti ad una velocità impensabile, mi rendo conto che…probabilmente siamo a testa in giù!! Quando ci siamo fermati Alice era terrea ed è scoppiata in lacrime appena l’ho presa in collo…e fra la preoccupazione di tutti, inclusa la signorina all’accoglienza, ha balbettato: “ è stato bellissimo!”

http://www.disneylandparis.com/

Venerdì 9 agosto Parigi

Trascorriamo ancora una notte nel parcheggio di Disneyland e ripartiamo il mattino seguente verso Parigi, precisamente a Neuilly-sur-Marne (Camping La Haute Ile). Il posto sembra molto carino ma purtroppo sta piovendo. Ci consoliamo pensando che in effetti siamo stati davvero fortunati, perché questo tempo avrebbe sicuramente sciupato la bella esperienza a Disneyland. Quindi dovremo farci coraggio e affrontare Parigi anche sotto la pioggia. Pranziamo prestissimo in camper e ci avviamo a piedi fino alla stazione. La camminata non è brevissima, circa una mezz’ora, ma è piacevole, per gran parte segue il fiume Marne. Per ripararci dalla pioggia che sembra aumentare ci fermiamo qualche minuto sotto un ponte del lungofiume. Parliamo fra di noi a voce alta, cercando di sovrastare lo scroscio dell’acqua, poi ci accorgiamo dell’eco. Le nostre voci ritornano, più lievi, allungate…magia! Alice che non aveva mai fatto questa esperienza è affascinata, noi tutti per ridere ci mettiamo a fare versi e a chiamare i nostri nomi. Ripartiamo fra le risate, e il percorso anche se ormai siamo zuppi, sembra già più breve.

Dalla stazione di Neuilly a Parigi impieghiamo una ventina di minuti. La fortuna, si sa, aiuta gli audaci e noi oggi, con la nostra spavalderia, ci guadagniamo una Parigi sonnacchiosa nel primo pomeriggio, con qualche pozzanghera sotto i piedi ed il cielo che piano piano si apre sopra di noi.

Iniziamo a “sfogliare” qualche pagina di Parigi parlando dell’evento più famoso della storia francese: la Rivoluzione. Quindi prima tappa, la Conciergerie. Dal VI al XIV secolo residenza dei re di Francia e poi tristemente famosa come prigione per i condannati a morte durante la Rivoluzione (fra cui la regina Maria Antonietta), questo palazzo non è fra i più visitati di Parigi ma la storia che conserva al suo interno è sicuramente molto intensa e ricca di forti avvenimenti. Al museo si può noleggiare l’HistoPad, uno strumento digitale che permette di giocare alla caccia al tesoro (questa volta vera, e non quella inventata dalla mamma!!) all’interno dell’edificio.

http://www.paris-conciergerie.fr

Giochi e Curiosità: Marie-Antoniette.

Subito accanto alla Conciergerie si trova la Saint Chapelle, alla quale accediamo con il medesimo biglietto che ci permette di saltare una fila di ore. Anche qui la sorpresa sono le meravigliose vetrate gotiche del piano superiore, talmente tante che ci si domanda come l’edificio riesca a reggersi in piedi! 

La Saint Chapelle nasconde tanti segreti, sia nella storia che nella sua architettura.

http://arttrip.it/sainte-chapelle/

Nella breve passeggiata verso Notre Dame ci fermiamo per una golosissima crêpe presso uno dei tanti furgoncini lungo la strada. Il nostro cuoco è simpaticissimo, vestito à la marinière e con il basco sulle ventitré, fa giravolte e balletti mentre cuoce le nostre crêpes che letteralmente inonda di cioccolata.

In fondo al Pont de la Tournelle ecco di fronte a noi Notre Dame. In realtà io distrattamente non mi rendo conto che siamo arrivati fino a che non me lo dice Michele. Ed anche allora vedo solo gruppetti di turisti intorno a me, sparsi lungo tutto il marciapiede, in piedi o seduti a terra, a guardare i muri di cartone che delimitano lo spazio dei lavori pubblici. Poi vedo i loro sguardi, che dovrebbero essere illuminati dall’ammirazione e lo stupore, e invece no. In effetti che c’è da stupirsi di fronte ad una staccionata grigia? L’altissima flèche, il pinnacolo che caratterizzava l’architettura gotica della Cattedrale e che era il primo elemento visibile anche da più lontano, è crollato. Il tetto è crollato. Ora che ci faccio caso, dietro il fantasma della Cattedrale si innalza una gru. Ma questo elemento non cattura l’attenzione e non provoca stupore. Piuttosto provoca quello sguardo sperso e inebetito che vedo negli occhi dei turisti accanto a me. E che probabilmente è anche il mio. Della Notre Dame che ho visitato oltre quindici anni fa mi è rimasta nel cuore la sensazione di essere dentro la pancia di un essere vivente, di sentirne il respiro profondo. Alle mie bimbe non rimarrà niente, hanno dato uno sguardo da lontano e ascoltato le mie parole. Poche, perché arrivata lì di fronte mi è passata tutta la voglia di raccontare.

Giochi e Curiosità: Santa Genoveffa, Pont de la Tournelle.

Lasciata alle spalle Notre Dame arriviamo nel tardo pomeriggio nel quartiere Latino. L’atmosfera turistica a me non dispiace, ci permette di lasciare le briglie della curiosità a tutti i costi e farci divertire da questo stile francese artefatto e un po’ forzato. Così ci lasciamo invitare a cena dal “butta dentro” di un locale che ci accomoda ad un tavolo proprio sulla strada, per usarci in modo spudorato come pubblicità con i nostri connazionali di passaggio…comunque abbiamo mangiato bene veramente: serata perfetta per i primi escargot delle mie bimbe!

Giochi e Curiosità: Rue du Chat-Qui-Pêche.

Visitare Parigi si sa, non è precisamente un programma di vacanza rilassante, ma noi abbiamo un po’ esagerato e per stasera abbiamo prenotato anche la gita sulla Senna… le luci della sera sono un’imperdibile occasione romantica nella città degli innamorati.

Giochi e Curiosità: Pont Marie, Il ponte degli innamorati.

Infine abbiamo fatto veramente tardi. Il viaggio di ritorno in treno ha addormentato le bimbe, così per il rientro prendiamo l’autobus dalla stazione fino al campeggio. Saliamo sul bus con Alice addormentata in braccio a Michele ed Asaria ciondolante e mostriamo al conducente le nostre carte Paris Visite, valide per i prossimi tre giorni. Lui probabilmente è più addormentato di noi, perché prende i quattro biglietti senza guardarli e li strappa. In risposta alle nostre proteste alza le spalle e riparte. Il dramma che è seguito ha visto noi arrabbiati, il conducente completamente disinteressato e la situazione parzialmente risolta dall’aiuto provvidenziale di una meravigliosa signora di colore che ha preso senza remore le nostre difese, reclamando che l’autista scrivesse qualcosa su ciò che restava dei biglietti, perché l’indomani potessimo spiegare l’accaduto in biglietteria. 

L’autobus non arriva comunque fino al campeggio e in questa matta serata l’ultimissimo pezzetto di strada a piedi ci riserva ancora una sorpresa. Un gattino nero si affaccia curioso da un angolo e invogliato forse dalla possibilità di coccole e cibo inizia a seguirci. Inizialmente la cosa era piacevole, ma il gatto non ha mollato e ci ha seguito fin dentro il campeggio…siamo dovuti entrare in camper di corsa, perché il birbante chat noir metteva la zampina sullo scalino, intendendo entrare a dormire con noi!

Sabato 10 agosto

La giornata di oggi prevede una lunga passeggiata, un po’ a piedi e un po’ in metro. Partiamo dall’Hôtel des Invalides diretti alla Tour Eiffel, che è il principale obiettivo di oggi. Chiacchierando di guerre e soldati, a passo di marcia, in impeccabile stile militare raggiungiamo il grande edificio che ospita il celebre Museo dell’Esercito e dove, sotto la dorata cupola del Dôme, riposa il grande Napoleone Bonaparte. 

A parte accorgerci all’ingresso che la borraccia di Michele si è svuotata nello zaino…così ridimensionati nel nostro ego, ci ritroviamo molto poco nobilmente ad asciugare felpa e maglietta nei bagni del Museo…

http://www.musee-armee.fr/it/collezioni/le-aree-museali/dome-des-invalides-tomba-di-napoleone-i.html

Camminare per Parigi è meraviglioso esattamente come ci si aspetta e noi la ammiriamo passeggiando fra i “suoi” tetti, le “sue” insegne della metro, il “suo” odore di città moderna e antica, di pane e profumi costosi.

Arriviamo ai giardini di Champ de Mars molto prima del nostro orario di ingresso per la Tour Eiffel. Il tempo oggi è piacevole e così organizziamo al volo un petit déjeuner sur l’herbe. Qui le crêpes ci vengono preparate da un signore italiano che si mette volentieri a parlare del nostro Bel Paese e ci ringrazia per la chiacchierata con un doppio cioccolato sulla crêpe delle bimbe.

Champ de Mars è un giardino molto vissuto, un via vai continuo di turisti in arrivo verso la Torre e famiglie a fare merenda. Non è raro imbattersi in una proposta di matrimonio: fra un gruppo di ragazzi improvvisamente notiamo un po’ di confusione. Un ragazzo inginocchiato porge l’anello a una ragazza del gruppo, e fra gli applausi delle persone, si baciano. Fortunatamente deve aver detto sì! Io e Alice siamo con le lacrime agli occhi mentre Asaria schifata finge di vomitare…ah l’amour!

Giochi e Curiosità: I tetti di Parigi.

Saliamo in cima alla Torre a piedi, 1665 scalini senza ascensore. All’interno è visibile la struttura del monumento, si vedono i bulloni, le gocce di vernice; in basso si sente l’odore del ferro, salendo il suono del vento che sibila fra gli intrecci del metallo. Sotto di noi Parigi, vista da una finestra d’eccezione, incorniciata da travi e tralicci in ferro battuto: insomma, una scelta da consigliare, anche se indubbiamente faticosa. Da metà strada, per ogni scalino mi aggrappo ai ferri e, un po’ per scena un po’ perché davvero ad un certo punto sono esausta, mi trascino con l’aiuto delle braccia, fra le risate dei turisti che scendono…ma questa collaborazione con la struttura della torre me la fa sentire vicina, un po’ amica mia. Insomma, sento che mi ha aiutato in questa “impresa”, abbiamo condiviso gioia e dolore (intendo fisico, povere ginocchia…). Così raggiunto l’obiettivo, festeggiamo tutti insieme con una golosa scatolina di macarons colorati acquistata per l’occasione al café in cima alla torre.

Giochi e Curiosità: la Tour Eiffel.

Scesi dalla torre, malgrado la stanchezza, non si può resistere alle attrazioni della vicinissima piazza del Trocadero, frequentatissima dagli artisti di strada, soprattutto ballerini di hip hop che si esibiscono sullo sfondo della torre…vista da qui in basso, l’impresa di salire a piedi mi sembra ancora più enorme!

Domenica 11 agosto

Dopo questi giorni dedicati a visitare la città iniziamo a sentirci un po’ parigini. Complice il fatto che oggi è domenica ed è una bellissima giornata, una nuova french attitude si sta facendo spazio tra noi. Abbigliamento casual ma ricercato, tiriamo fuori anche qualche accessorio sfizioso insieme ad un’aria un pochino annoiata e vagamente snob e ci sentiamo trasformati da turisti in camper a famiglia chic, pronti per una elegante dimanche parisien.

Dall’alto dell’Arco di Trionfo ci divertiamo ad individuare tutti i luoghi della città che abbiamo già visitato, poi dritti verso lo shopping sugli Champs Elyseès! Ovviamente, dati i prezzi esorbitanti in ogni negozio della zona, la mia proposta di shopping sfrenato è metaforica…ma non tutti in famiglia l’hanno compreso. Alice, sorridente e saltellante, entra nei negozi e inizia a valutare seriamente cosa acquistare. Fortunatamente capitiamo di fronte alla profumeria di una nota catena, dove possiamo lasciare che Alice si sfoghi liberamente acquistando un paio di creme ad un costo accettabile!

Dopo pranzo abbiamo prenotato la visita dell’Opéra Garnier, tappa obbligata viaggiando con due artiste in erba. Anche qui è possibile prenotare vari tipi di visita guidata, una addirittura anche animata da attori alla ricerca del famoso fantasma (Inside Opéra).

L’interno è costituito da un dedalo di corridoi, scale, pianerottoli e nicchie. Nell’intenzione dell’architetto questi spazi avevano l’utilità di assicurare agli spettatori la possibilità di socializzare negli intervalli degli spettacoli, ma sicuramente la facilità con cui ci si può smarrire fra una stanza ed un’altra alimenta soprattutto la fama di teatro “stregato”. Fantasmi a parte, il teatro è famoso per essere uno dei più particolari al mondo, costruito con uno stile eclettico impossibile da etichettare; inoltre, anche qui troviamo l’opera di un artista che ormai ci è diventato amico…la sala principale è ornata da un vivace dipinto di Marc Chagall. Il soffitto è alto 20 metri e se alziamo gli occhi fra i tanti colori possiamo immaginare Chagall che a 77 anni non esitava ad arrampicarsi fin lassù per dare personalmente gli ultimi ritocchi!

Giochi e Curiosità: Il fantasma dell’Opéra.

Continuiamo il nostro pomeriggio di shopping nell’elegante quartiere di Saint-Germain. La zona prende il nome dall’ Abbazia di Saint- Germain-des-Prés, la più antica chiesa della capitale francese (VI secolo), ed è divenuta negli anni uno dei punti di ritrovo preferiti di scrittori, filosofi e artisti. Qui qualsiasi guida consiglierebbe una sosta in uno dei tanti café, per esempio il Café de Flore, raffinato ritrovo di intellettuali, si racconta che Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir ci passassero quasi 8 ore al giorno (!!). Ma noi abbiamo letto di una caffetteria specializzata in prodotti senza glutine (No Glu), ed io non intendo lasciarmi sfuggire l’occasione: così, lasciata da parte l’astratta riflessione esistenzialista, mi sgranocchio una concreta e profumata tartelletta al limone con rinforzo di madeleine e biscottini, tutto senza glutine…delizioso! Con l’occasione del meritato riposo in caffetteria approfittiamo per fare il punto della nostra visita e ci rendiamo conto di aver tralasciato, nel quartiere latino, la ricerca della stradina più piccola della città, la Rue du Chat-Qui-Pêche. Quindi, gambe in spalla verso la metro e corriamo a porre rimedio.

Stasera cena francese sul camper e a nanna presto. Domani vogliamo essere in formissima, perché ci raggiungeranno i nostri amici camperisti, conosciuti due anni fa a Lisbona, e con i quali abbiamo deciso di condividere questa parte di vacanza.

Lunedì 12 agosto

Finalmente stamattina ci incontriamo con gli amici di viaggio! Impieghiamo quasi tutta la mattina nell’attesa dei posti per i camper nel campeggio Huttopia (Versailles) poi raggiungiamo Parigi con un breve viaggio in treno e trascorriamo il pomeriggio piovigginoso girellando per Montmatre.

Restiamo fuori per cena e ceniamo al Bouillon Chartier. Ci mettiamo pazientemente in fila, ma la nostra pazienza è sicuramente ripagata. Si tratta di un antico locale parigino che sembra quasi una mensa, i camerieri corrono e scappano velocissimi fra i tavoli e, cosa buffissima, scrivono le ordinazioni direttamente sulla tovaglia! Anche stasera riesco a mangiare, infatti, anche se non è specializzato, se si domanda il ristorante offre varie opzioni senza glutine; le bimbe invece prendono di nuovo gli escargot mentre Michele e Francesco si cimentano con l’andouillette, una salsiccia unta unta e dall’odore nauseabondo, si dice una specie di prova per veri uomini…

Giochi e Curiosità: Montmartre, la collina degli artisti e l’asinello pittore.

Giochi e Curiosità: Père Frédé e le Lapin Agile.

Martedì 13 agosto

Stamattina partiamo presto, ben rifocillati da una golosa colazione francese con le paste fresche ordinate ieri sera al bar del campeggio. Con un breve tragitto in bus raggiungiamo l’ingresso di Versailles. La meravigliosa reggia è di fronte a noi e così d’istinto acceleriamo il passo: anche se abbiamo il biglietto on line c’è comunque una lunga fila per l’ingresso. Il semaforo che ci separa dall’ingresso è lampeggiante…ovvio correre come matti, come se Versailles dovesse scapparci di fronte agli occhi. Nella concitazione Asaria inciampa, si rialza, corre di nuovo…fortunatamente non si è fatta male, solo una piccola escoriazione è un largo buco sui leggings all’altezza delle ginocchia…abbigliamento perfetto per un tè con la regina!

Per visitare la reggia è possibile prendere l’audio guida, che fra i programmi prevede anche una visita specifica per i bambini. Appena fuori dal Parco c’è anche uno spazio picnic coperto, che però è letteralmente infestato dai topi, per cui noi a pranzo mangiamo un panino di soppiatto in un angolo dei tanti giardini. Nel pomeriggio visitiamo i giardini e dopo una bella passeggiata ci rilassiamo sulla barchetta a remi a noleggio sul Grand Canal…tanto rema Michele!

Malgrado la giornata campale, la gioia di rivedersi ha caricato a molla le bambine. Prima di cena si ritrovano per cucinare insieme un dolcetto a base di yogurt e biscotti, il “tiramigiù”, che mangiamo tutti insieme fra le chiacchiere del dopocena.

Mercoledì 14 agosto

Stamattina sveglia presto perché è una bellissima giornata di sole, è l’ultimo giorno a Parigi e abbiamo in programma la visita al Louvre…! Raggiungiamo la città con il treno e passeggiamo a piedi dal Centre Pompidou verso le Toulieries dove mangiamo i nostri panini sotto il fresco degli alberi poi entriamo al Louvre nel primissimo pomeriggio. Visitare il museo del Louvre in una mezza giornata è improponibile e poi è uno di quei posti vivi, che non si finirebbe mai di scoprire nemmeno dopo un anno di visite. Noi entriamo consapevoli che oggi ne respireremo solo l’atmosfera…vogliamo lasciarci incuriosire e soprattutto incuriosire le giovani testoline che sono con noi. Le ragazze infatti sono entusiaste, aspettano di vedere la sezione egizia e Asaria aspetta soprattutto di incontrare la Gioconda. Non so cosa si aspetti, chissà quale racconto l’ha affascinata, ma frigge letteralmente dalla voglia di essere a tu per tu con quel dipinto.

Invece purtroppo ci rendiamo conto solo oggi che la sezione egizia è praticamente svuotata perché sta “prestando” le sue maggiori opere ad una grande esposizione organizzata in città in questo periodo sull’argomento. Inoltre oggi è mercoledì e la sezione dove è conservata la stele del stele del famoso codice di Hammurabi, altra nostra meta ambita, è chiusa per pulizie. Uffa uffa uffa. Abbiamo comunque ancora una carta da giocare. La fila per la Gioconda è un serpente che si snoda sinuoso lungo un bel terzo dell’immenso salone d’ingresso, quello proprio sotto la base della piramide di vetro, per intendersi. Qualche adulto tentenna, ma Asaria è talmente convinta che ci mettiamo tutti pazientemente in coda. Le bambine sono davanti a me, ma alla fine del percorso, entrando nel salone, la fila si disgrega e io le perdo nella confusione di teste e bisbiglii. Confido nel prossimo, nelle guardie e nel fatto che tanto, attraversata la sala e strizzato l’occhio alla sorridente signora, dobbiamo arrivare tutti alla stessa uscita e lì mi aspetteranno. Così infatti, appena uscita trovo tutte le bimbe…e Asaria in lacrime. Fugato il dubbio che sia stata colta dalla sindrome di Stendhal, mi faccio spiegare che è accaduto: tentando di vedere oltre le zuccone alte dei tanti adulti, la poverina non si è resa conto di essere stata sospinta nella fila di coloro che stavano uscendo, così non ha potuto vedere che di sfuggita il dipinto e quando ha capito, ormai era fuori.

Ci riprendiamo solo con le deliziose galette da Galette du Clown, un ristorante in perfetto stile bretone, dove le bimbe, orgogliose del loro inglese un po’ maccheronico ma efficace, si siedono ad un tavolino da sole e ordinano in completa autonomia. Vive la libertè!

Rif. Guide per Parigi: Parigi, City Book- Mondadori; Le Guidine, Parigi – EdizioniEl.

Giovedì 15 agosto

Inizia il viaggio di rientro. Purtroppo dobbiamo già salutare gli amici che oggi si preparano per visitare Parigi mentre noi ripartiamo verso casa. Prima di lasciare la Francia, facciamo tappa ad un ultimo supermercato, per acquistare pane, formaggi francesi e vino, un’altro po’ di scorta che si va ad aggiungere alle golosità che abbiamo acquistato nel corso di queste settimane e che ci consentirà di organizzare qualche cena per condividere con gli amici in Italia i ricordi di questa vacanza francese. Come sempre le scorte “alcoliche” vengono stipate in una grande cassa in fondo al letto di Alice…menomale ha ancora otto anni e non è troppo lunga!

Arriviamo in serata a Grenoble, e purtroppo dobbiamo accontentarci di passare la notte lungo la strada, perché troviamo l’area camper tutta piena.

Venerdì 16 agosto

Abbiamo fissato con Sara, una cugina di Michele che abita in città e che per oggi abbiamo la fortuna di avere con noi per farci da “cicerone”.

Grenoble è un famoso polo universitario e scientifico, ma non solo. La città vecchia, punteggiata di piazze animate, palazzi e dimore antiche, vale una passeggiata. In alto, il Forte della Bastiglia è collegato alla città da una singolare funivia con cabine trasparenti, simili a “bolle”.

Noi ci fermiamo per il pranzo e ripartiamo nel primo pomeriggio per affrontare qualche ora di viaggio fino Alessandria.

Sabato 17 agosto Alessandria – Castiglioncello

Ultimissimo giorno…stamattina presto prima di aprire gli occhi sono tornata indietro con il pensiero a questi giorni trascorsi girellando. Penso che forse questo sia stato il più bel viaggio fatto in camper, ma in fondo lo penso ogni volta. Adoro viaggiare e adoro trascorrere il tempo con la mia famiglia, gomito gomito con tutti loro…e cosa c’è di meglio allora che stringersi in una scatoletta piccina picciò e dotata di ruote?

Ripartiamo subito dopo colazione…la nonna Maria ci aspetta per pranzo a Castiglioncello, per festeggiare insieme il rientro nella nostra splendida Italia e mangiare insieme il suo mitico caciùcco!

Simona Gelardi

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