Giochi e Curiosità: Cahors, il Ponte del Diavolo (Pont Valentrè).

Con le sue tre torri a sostegno della struttura, i parapetti merlati e gli avambecchi appuntiti il Pont Valentrè è uno dei ponti medievali più belli e meglio conservati di Francia.

Un ponte incantevole, una città medievale, i riflessi di imponenti rocce su un’acqua limpida, venerata già da antichi riti celtici. Tutti gli ingredienti della ricetta perfetta per far fiorire una bella leggenda. Non manca niente se non lo zampino di un birbante diavoletto che rovini un po’ i piani.

L’occasione si presentò alla metà del 1300, quando il diavolo si affacciò Cahors.

Erano più di cinquant’anni che i lavori per il nuovo ponte languivano. Un problema dopo l’altro e la costruzione sembrava non dover finire mai.

L’ultimo architetto nominato dal consiglio cittadino era un tipo particolarmente ambizioso e non aveva per niente voglia di vedere il suo nome aggiungersi alla lista di tutti quelli che avevano rinunciato (o peggio, erano stati licenziati) al progetto.

Così una notte fece un patto con il Diavolo. Gli promise la sua anima, in cambio il demonio avrebbe dovuto obbedire a tutti i suoi ordini fino al completamento dell’opera.

Ma giunto praticamente al termine dei lavori, l’architetto iniziò a pentirsi. Così escogitò un piano per liberarsi. Chiese al diavolo di portare da bere ai suoi muratori e di farlo utilizzando un setaccio. Il Diavolo, convinto di riuscire in tutto, provò e riprovò fin quando si rese conto di essere stato ingannato. Ma ormai il patto era sciolto e l’anima dell’architetto era libera.

Tuttavia il demonio non si arrese così facilmente e, non potendo portare a casa l’ambito bottino, si vendicò come fanno tutti i diavoletti, ovvero facendo dei dispetti.

Per varie volte si tentò di inaugurare il ponte ma ogni notte precedente al gran giorno qualcuno faceva sparire una pietra alla base della costruzione. Fin quando l’astuto architetto, che aveva compreso il problema, ebbe un’idea. Fece decorare una pietra con l’effigie del Diavolo e la pose al posto della pietra mancante.

Da quella sera il demonio, soddisfatto di vedere il suo lavoro in qualche modo riconosciuto, smise di fare dispetti e non si ripresentò mai più a Cahors.

Ancora oggi su questa magnifica opera di architettura medievale militare c’è una scultura in rilievo che rappresenta un diavoletto, proprio sulla torre centrale, chiamata proprio la Tour du Diable.

Simona Gelardi

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