Mi “merito” la “merenda”!!
Quando girelliamo per il mondo con le nostre bimbe, io sono solita “tormentarle” (almeno così dicono loro ma io mi diverto troppo) raccontando storielle e poi facendo domandine a trabocchetto.
Mi giustifico così: la parola “merenda” ha una storia curiosa e utile al nostro scopo.
Arriva dall’antica Roma, dalla parola latina “merere” che significa “meritare qualcosa”.
Quindi la “merenda” anticamente non era altro che un regalino goloso, che doveva essere guadagnato, insomma meritato in qualche modo.
Da questa premessa nasce il nostro gioco, che alla fine è la solita caccia al tesoro ma un po’ rivisitata in chiave turistica.
Il premio, a seconda dell’ora della giornata, potrà essere appunto la “meritata” merenda o anche un aperitivo, oppure a metà mattina una “seconda colazione”.
Ogni momento può diventare una pausa golosa per grandi e piccini che ci permetta di riposare un po’ le gambe, di coccolarci e magari anche di assaggiare qualche golosità locale.
Insomma, volendo farla più facile e meno filosofica: in sostanza per noi ogni scusa è buona per mangiare!!!
Quindi: mamme pronte a raccontare una bella storia e bimbi con gli occhi bene aperti.
E come sempre, ci sarà un primo vincitore e poi un’altro primo vincitore e così via.
E se non basta… beh, le mamme hanno risorse nascoste in ogni tasca, per far sì che tutti i bimbi infine vincano e tutti insieme quindi si possa imparare qualcosa e trovare una scusa per festeggiare in pasticceria!