La bellissima città di Costanza, distesa lungo le rive del Bodensee, si trova in un angolino della Germania, in fondo in fondo verso il confine sud ovest con la Svizzera. Dall’altro lato del confine si trova Kreuzlingen, una piccola cittadina svizzera.
Un confine poco serrato ancora oggi ma che di fatto, anche nel 1943, nel pieno della seconda guerra mondiale, risultava solo sulla carta. Un po’ per praticità e un po’ per amicizia infatti, fra le città di Kreuzlingen e di Costanza non solo non c’erano recinzioni ma anzi, si dice che i cittadini passassero tranquillamente da una città all’altra percorrendo una stradina sterrata, senza che ci fosse alcun controllo di sorta.
Ma a parte l’antica amicizia con i vicini, a salvare la città di Costanza fu proprio la sua particolare dislocazione, a fianco del territorio della neutrale Svizzera. Poche città tedesche furono risparmiate dai bombardamenti degli alleati: qualcuna si arrese e qualcuna fortuitamente era di scarso interesse bellico, ma non Costanza. Qui addirittura avevano sede alcune industrie belliche, per cui sembra impossibile che oggi il meraviglioso centro della città sia intatto ed originale e non frutto di una paziente ricostruzione, come per esempio a Norimberga.
E invece Costanza non subì alcun bombardamento, grazie ad un astuto (e fortunato) stratagemma.
Nel corso della seconda guerra mondiale, nelle notti in cui era ordinato l’oscuramento notturno, gli abitanti di Costanza disobbedivano e lasciavano tutte le luci accese, così come facevano i vicini svizzeri di Kreuzlingen, politicamente non coinvolti nella guerra. In questo modo gli aerei delle forze alleate non riuscivano a distinguere i confini fra i due paesi e di fatto vedevano un’unica città, più o meno situata nel territorio neutrale della Svizzera. E così, per non rischiare un incidente diplomatico, nessuna bomba fu mai sganciata nella zona, lasciando che il bellissimo centro storico di Costanza arrivasse intatto fino a noi.