Questa antica fontana, che un tempo era posizionata fuori dal centro storico, è nota anche come “fontana del ceto sociale” perché nell’antichità ognuno aveva una cannella precisa da cui poter bere, a seconda appunto del proprio ceto sociale.
Sulla prima cannella è rappresentato il re e qui potevano dissetarsi solo i nobili di sesso maschile mentre dalla seconda, raffigurante la regina, solo le donne appartenenti alla nobiltà. Sulla terza cannella invece c’è lo stemma dello “zoccolante” (in dialetto di Scanno lo zoccolante era colui che fissava gli zoccoli alle zampe dei cavalli, degli asini e dei muli). Quindi da questa cannella bevevano i lavoratori. Nella quarta ed ultima cannella è rappresentato lo stemma del frate cappuccino, quindi la cannella era riservata ai frati, preti, suore ma anche elemosinanti e viandanti.
Nella parte più a sinistra vi è una quinta piccola cannella, un poco più in basso, si dice forse per i bambini. Molto più probabilmente la parte di destra, con le quattro cannelle, è più sopraelevata rispetto alla sinistra per agevolare le donne che dovevano attingere l’acqua e mettersi le conche, come usava, sulla testa. Ma io che amo le storie di fantasia penso invece che possa essere una cannella speciale…riservata ai tanti piccoli esseri magici, elfi, gnomi e fatine, che si narra abitino queste montagne…!