Giochi e Curiosità: Parigi, Marie-Antoniette.

La più famosa fra le regine di Francia aveva solo dieci anni quando fu promessa al futuro re, che sposò giovanissima. Come usava a quei tempi il loro matrimonio era solo uno strumento strategico per rafforzare i rapporti tra Stati e purtroppo per la principessa non era previsto alcun amore da fiaba. Inoltre, contrariamente a quanto ci potremmo aspettare, la vita di una regina nel XVIII secolo non era per nulla semplice. Per Marie-Antoniette le difficoltà iniziarono molto presto, stretta fin da bambina fra aristocratici pettegoli e infinite regole di etichetta. Marie-Antoniette reagì a tutto questo come una ragazzina, quale in effetti era. Si rifugiò in un mondo magico fatto di vestiti, gioielli e fantasia. Intanto il Paese era sull’orlo della bancarotta, non certo solo per colpa sua ma anche a causa delle immense spese sostenute dalle corti precedenti. Ma ben presto la stampa iniziò a prendere di mira solo la regina, pubblicando sul suo conto storie che la mettevano in ridicolo ed in cattiva luce. In poco tempo Marie-Antoniette “l’Austriaca” diventò, e fu fino alla morte, una sorta di capro espiatorio per tutti i problemi della Francia.

Per i rivoluzionari, Marie-Antoniette non era una persona, ma un simbolo: rappresentava tutto ciò che c’era stato di sbagliato nella nobiltà e nella monarchia.

Nell’estate del 1789, in una Francia avvilita da una grave crisi economica, il popolo insorse contro la monarchia, assaltò le prigioni della Bastiglia, chiese una nuova Costituzione.

La famiglia reale venne imprigionata, i reali sommariamente processati e giustiziati.

Probabilmente Marie-Antoinette era sinceramente convinta di aver agito sempre per il bene del popolo, senza mai riuscire a comprendere quel mondo “esterno” di cui non aveva alcuna conoscenza. Anche se era stremata dalle privazioni della permanenza nelle famigerate prigioni della Conciergerie, la regina “bambina” il 16 ottobre 1793, tra gli insulti dei cittadini, percorse per l’ultima volta le strade di Parigi a testa alta, con la stessa altera maestà con la quale era stata ritratta dai pittori del tempo.

(Rif. Le Guidine, Parigi – EdizioniEl.)

Simona Gelardi

Torna in alto