Giochi e Curiosità: San Sebastián, I pettini del Vento

All’estremità occidentale della baia de La Concha, proprio ai piedi del Monte Igueldo, si trovano alcuni grossi ganci di ferro incastonati negli scogli a strapiombo sul mare.

Si tratta di un’opera dello scultore Eduardo Chillida, il Peine del Viento.

Davvero a San Sebastián il vento è un gran protagonista e si dice che Chillida abbia voluto queste installazioni proprio per “pettinare” il vento prima del suo ingresso in città.

Curioso no? E perché poi pettinare il vento…? Ad Asaria è venuta in mente questa storia:

C’era una volta…

Tanto tanto tempo fa, un giorno di punto in bianco il cielo si riempì di nuvole.

Era tutto buio, giorno e notte e nel cielo non si riusciva più a vedere il sole.

Le persone pensarono che fosse solo una tempesta e che sarebbe passata velocemente ma, dopo una settimana in cui tutto l’oceano era pieno di onde e le case sulle scogliere erano sempre in pericolo, le persone iniziarono a pensare che non fosse solo vento di passaggio e che dietro ci fosse qualcosa in più.

Non si poteva andare avanti senza il sole per sempre, via via diventava sempre più un problema.

A San Sebastián, una città che si trova proprio sull’oceano, abitava un uomo che aveva un piccolo negozio di barbiere.

Un giorno andò su una scogliera che si trovava vicino al suo negozio per prendere aria e  arrivato lì iniziò a parlare e a raccontare al vento tutto quello che gli succedeva nel negozio: cose belle e brutte, divertenti o noiose.

E così, via via che lui raccontava, si rese conto che mentre parlava il vento si placava e quando lui stava in silenzio invece il vento si agitava sempre di più.

Dopo un po’ l’uomo se ne rese conto e iniziò a pensare che il vento volesse dirgli qualcosa.

Provò ad ascoltarlo, ci mise tanto tanto tempo a capire cosa cercasse di dire, ma poi si rese conto che il vento provava a parlargli dei suoi problemi.

Il vento infatti gli raccontava delle nuvole che si erano radunate tutte perché non si volevano far muovere da lui. Questo perché avevano detto al vento che era brutto e loro non volevano avere niente a che fare con lui.

A quel punto all’uomo venne un’idea: disse al vento che lui lo avrebbe fatto diventare bellissimo agli occhi delle nuvole.

Iniziò a costruire delle sculture grandi che il vento avrebbe potuto attraversare per farsi togliere tutti i nodi così da avere una brezza perfetta e fluente.

Il piano dell’uomo riuscì e dopo poco infatti le nuvole iniziarono a lasciarsi spostare dal vento.  A poco a poco tornò il sole e le persone erano contentissime.

Anche il costruttore del pettine del vento era contento perché adesso poteva trovarsi lì a parlare con il vento, mentre si sistemava, quando voleva.  

Simona Gelardi

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