Cabo de Sao Vicente e Cabo da Roca si trovano fisicamente in Portogallo e fin qui, malgrado la distanza, è facile arrivare. Ma la particolarità di luoghi come questi, speciali confini sulla terra, non è data tanto dal luogo fisico in cui si trovano ma dalla storia che raccontano.
Nell’antichità entrambi questi punti rappresentavano il Finis Terrae, l’ultimo lembo di terra conosciuto dopo il quale i marinai si avventuravano in acque aperte e sconosciute, in quanto si credeva che al di là di queste estremità non ci fossero più terre da scoprire. Guardando il mare da queste scogliere abbiamo di fronte a noi lo stesso panorama che hanno visto i grandi esploratori prima di partire, un panorama carico di speranze e di quel pizzico di incoscienza che è necessaria per affrontare ogni grande impresa.
E così, più che luoghi reali questi punti divengono confini dell’anima, posti dove fermarsi a respirare e rifare il punto della situazione dentro sè stessi, come se la vicinanza ad un confine fisico ci aiutasse a esplorare anche i confini che abbiamo dentro di noi.
Cabo da Roca detiene veramente il primato come punto più occidentale dell’Europa continentale. Nient’altro che una rupe a strapiombo sull’oceano, alta 140 metri sul livello delle acque.
Ma quando si è lì le parole mancano ed io non trovo modo migliore di spiegarne il senso se non con la poesia, con le parole del poeta di Lisbona Luis Vaz de Camoes:
“Aqui… Onde a terra se acaba e o mar começa…” …proprio qui, dove finisce la terra e comincia il mare.
Ugualmente Cabo de Sao Vicente è soprannominato “la fine del mondo” perché si trova all’estremità più a sud-ovest del Portogallo, l’ultima propaggine dell’Algarve di fronte all’Oceano Atlantico. Di nuovo, anche se dal lato opposto, siamo affacciati proprio di fronte all’infinito di un’avventura, solo oceano di fronte ai nostri occhi.
Ma se si è alla ricerca di confini in Europa c’è un posto imprescindibile, dal nome decisamente evocativo: Finisterre.
Si trova in Spagna, lungo la Costa da Morte, il punto più a nord ovest della Galizia.
Il nome ci racconta già tutta la storia: per gli antichi questo luogo era ritenuto il punto più estremo delle terre del nostro continente, il “finis terrae”, oltre c’era l’incognito… l’oltre, il dove solo per i folli, solo per il sogno e la fantasia…