Vi ricordate Federico II, la sua giovane amata Bianca Lancia e il loro figlioletto prediletto, Manfredi? Eravamo nel castello di Melfi, e poco più in là, qui a Lagopesole, Manfredi di Svevia, ormai un nobile cavaliere, visse con la sua amatissima moglie, Elena Ducas. In questo castello Elena visse i più bei momenti della sua vita, ma anche i più terribili, e si narra che il suo spirito non abbia mai abbandonato questi luoghi. Nel 1266 Manfredi venne sconfitto ed ucciso dagli Angioini durante la Battaglia di Benevento.
A quei tempi non si andava certo per il sottile e la moglie e i figli di un re sconfitto se la vedevano brutta. Per cui la regina, appena appresa la notizia della disfatta, tentò di fuggire con i figli verso l’Epiro, il suo paese natale. Ma una violenta tempesta li bloccò a Trani e, complice il castellano della città, vennero catturati dalle truppe angioine. Il 6 marzo, scrive l’Anonimo di Trani, “la pigliaro cu li soi quattro figli et tutto lo tesoru che avia, et de noctu se li portaru, ne si seppe dove”.
In realtà noi sappiamo dove…proprio qui, a Lagopesole, dove passò gli ultimi momenti della sua vita da sola, lontana anche dai suoi figli, imprigionati a Castel del Monte. Avvolta nella totale tristezza e nel dolore, Elena si lasciò morire d’inedia.
La triste leggenda narra che il suo spirito non abbia mai abbandonato questo luogo, perché attende eternamente il ritorno dell’amato marito e dei suoi figli. Si dice che al tramonto si possa a volte intravvedere il fantasma della bellissima Elena vestita di bianco, nascosta dietro le tende di una della finestre e con in mano una lanterna, a guardare singhiozzando l’orizzonte lontano. Si dice che lo stesso Manfredi avvolto da un manto verde cavalchi uno splendido cavallo bianco la campagna circostante alla ricerca a sua volta dell’amata.
Ma nessuno dei due riesce a scorgere l’altro e si perdono in un’eterna ricerca, destinati anche nell’aldilà a non incontrarsi mai.
