Giochi e Curiosità: Gaztelugatxe, L’Isola dei Draghi.

Il nome di Gaztelugatxe, complicato e impronunciabile, è solo l’ennesimo esempio di quanto può risultare intricata la lingua euskara. Sembra che il nome significhi “castello pericoloso”, dall’unione di due parole basche, “gaztelu” (castello) e “gaitz” (terribile). Ma anche senza conoscere il basco basta dare un’occhiata al panorama per capirne il significato. Il castello e il suo isolotto, pressoché sconosciuti ai più fino a qualche anno fa, sono saliti alla ribalta delle mete turistiche più gettonate della Spagna poiché sono stati una delle location più suggestive della saga del Trono di Spade. Dall’alto della collina la lunga scalinata (oltre 230 scalini) esce dal sentiero e si snoda attraverso il mare, una sorta di muraglia che scende e poi risale vertiginosamente fino all’eremo.

Indubbiamente il trekking fino all’eremo di Gaztelugatxe non è per tutti.

Si parte dal sentiero ripido e sinuoso che scende dalla collina per poi risalire lungo un’infinita scalinata. La salita, parzialmente scavata nella roccia, conta 231 gradini ed è collegata alla terraferma per mezzo di una muraglia appoggiata agli scogli a picco sul mare.

Nelle immagini della saga “Il trono di Spade” la regina Daenerys guarda i suoi draghi volteggiare nel cielo che sovrasta l’isola. Impossibile non immaginarli mentre si arranca lungo la strada ripida e tortuosa, che si snoda nel mare simile alla coda di un serpente…o di un drago.

Arrivati in cima alla salita però non ci aspetta il castello, che nella serie è stato interamente ricostruito al computer, ma un austero eremo del X secolo.

Niente draghi o regine, tuttavia noi una sorpresa a tema l’abbiamo trovata…sull’isola ci sono tante, tantissime lucertole! Davvero se non è l’isola dei draghi sicuramente è la patria delle loro più giovani cugine. Per quanto siamo riusciti a capire si tratta di almeno due specie diverse, ma entrambe sono golosissime di crackers: qualche briciola in terra e dopo pochi secondi branchi di venti e più draghi in miniatura si radunano per bisticciarsi il pane e sparire velocissimi non appena conquistato il boccone.

Simona Gelardi

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