Giochi e Curiosità: I segreti del Teatro alla Scala

– Impossibile non notarlo, al centro della sala, enorme e luminoso. Il lampadario è una delle attrattive più note e fotografate del Teatro alla Scala, una elegantissima e preziosa opera, in cristallo di Boemia e… plastica! Eh sì, stavolta la tanto bistrattata plastica sembra essere tornata utile. Il lampadario è davvero immenso e per motivi di sicurezza era necessario non appesantirlo troppo, così le 383 cupolette che coprono le altrettante lampadine sono in realtà in plastica, per rendere più leggera la struttura.

– Decisamente meno evidente del lampadario, anche il Teatro alla Scala ha il suo fantasma, assolutamente immancabile in ogni teatro che si rispetti. In questo caso si narra che si tratti nientedimeno che di Maria Callas, che vaga fra i palchetti sbuffando spifferi e socchiudendo le porte dei palchi con leggeri cigolii. Sembra che la grande cantante ancora oggi sia indispettita per i fischi ricevuti dalla platea scaligera per una sua lievissima stecca…

– I palchetti del Teatro alla Scala circondano tutti e tre i lati esterni della platea, allungandosi fin sopra al palco, tanto che non tutti garantiscono una visibilità completa. Questo perché l’Opera non era l’attrattiva principale dei frequentatori del teatro. Alla Scala si veniva soprattutto per incontrarsi, combinare affari e matrimoni, addirittura per giocare a carte e alle volte…per spiare qualcuno, magari senza essere visti, grazie all’uso sapiente degli specchi. I palchetti erano considerati veri e propri salottini per i loro proprietari, un’ideale prosecuzione delle loro dimore, tanto che venivano arredati ognuno secondo il gusto della famiglia che lo possedeva, addirittura con gli stemmi nobiliari e i colori araldici. Solo in occasione della ristrutturazione nel 1930, al fine di uniformare gli arredi, fu imposto un unico colore in damasco rosso per i tendaggi esterni.

https://storiadeipalchi.teatroallascala.org/

Simona Gelardi

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