Giochi e Curiosità: Roma, il Colosseo.

Colosseo uguale Roma. Il suo nome deriva dall’enorme statua dell’Imperatore Nerone che si trovava accanto all’anfiteatro (una statua “colossale!”) e solo in seguito alla sua distruzione iniziò ad indicare l’anfiteatro, tuttavia la parola già ci fa pensare ad un monumento particolarmente imponente…infatti, malgrado i tanti acciacchi del tempo, l’impatto visivo del Colosseo è veramente di grandezza. Trovarsi di fronte al Colosseo è sempre emozionante, anche se ormai i marmi sono pochi e il resto è di mattoni. Ma non è stato lo scorrere dei secoli a renderlo così. Insomma, facciamo il punto: se siete di fronte al Colosseo ne state vedendo una buona parte, ma tutto il resto è ancora visibile…in giro per tutta la città e i suoi dintorni! Il marmo della facciata e di alcune parti interne del Colosseo  sono serviti a mille usi, soprattutto per costruire i palazzi dei papi e le chiese della città. Quando infine cadde in abbandono, per lungo tempo l’anfiteatro fu usato come fonte di materiali da costruzione e si calcola che sia rimasto solo un terzo della costruzione originale. I Romani stessi iniziarono a riciclarne i materiali. Tutto veniva riutilizzato: le spesse lastre di marmo che rivestivano i corridoi, i blocchi di tufo, il piombo delle tubature, le grappe metalliche che tenevano assieme i blocchi, persino i mattoni…La licenza di asportare materiali, ovviamente a pagamento, da quello che era ritenuto un vecchio edificio pagano, era facilmente concessa dai Papi: ne è la prova il nome scolpito su un pilastro del lato sud est del Colosseo, GERONTI V S. Un “uomo importante” (V S significa VIRI SPECTABILIS), di nome Gerontius, avrebbe ottenuto la concessione per smantellarne la struttura ed utilizzarlo come cava. Qualche esempio? I travertini furono impiegati per la costruzione della Scala Santa, delle mura della città, della Basilica di San Marco e di Palazzo Venezia e i blocchi più pregiati… furono usati per la piazza ed il loggiato delle benedizioni a San Pietro! 

Simona Gelardi

Torna in alto