Giochi e curiosità: Galizia, Brujas, pirati e naufragi lungo la “Costa da Morte”.

Per gli antichi romani questa costa era quella del Finis Terrae, la costa più a ovest della Spagna, un ultimo angolo di terra subito prima dell’incognito.

Ma anche nel caso in cui chi viaggia sappia con precisione dove andare, fra le onde che si infrangono sulle alte scogliere frastagliate ed i banchi di nebbia improvvisi, queste zone hanno comunque il fascino esiziale dell’inquietudine.

A causa dei numerosissimi naufragi avvenuti in queste acque (si dice che ne siano stati documentati oltre 150) a questo splendido tratto di mare è stato dato un nome terribile: la Costa della Morte.

Il più famoso di questi naufragi avvenne agli inizi del 1700, quando nei pressi di Vigo affondarono due galeoni spagnoli che trasportavano un immenso tesoro proveniente dall’America. Ne parla addirittura Verne, che nel libro “Ventimila leghe sotto i mari” racconta come il Capitano Nemo attingesse proprio a questo tesoro sommerso per finanziare i viaggi del Nautilus. Ma malgrado le molteplici spedizioni subacquee, anche recenti, l’oro non è mai stato ritrovato e si narra che giaccia ancora sul fondo del mare, proprio immediatamente sotto la schiuma delle onde che stiamo guardando…

Poi, se a spaventarci non fossero sufficienti le acque profonde dell’oceano, nei villaggi lungo la costa spopolano le storie di pirati. Sir Francis Drake e la sua ciurma di corsari erano assidui frequentatori di queste terre, che si divertivano a mettere a ferro e fuoco ogni qual volta vi si trovavano di passaggio.

E ancora, fra le nebbie sul mare ecco che fioriscono storie di misteri, streghe e creature fantastiche, raccontate davanti al camino, mentre si sorseggia una tazza di infuocata “queimada”, un liquore caldo, accompagnate dal sottofondo musicale della “gaita”, un tipo di cornamusa dalle origini e dal suono innegabilmente celtico.

In Galizia le streghe sono davvero famose e non si può venirne via senza aver comprato una calamita con la sghignazzante vecchietta a cavalcioni della sua scopa. Si dice che abitino negli “horreos”, delle costruzioni di pietra innalzate sulle palafitte, dove un tempo si conservavano i cereali per proteggerli dall’umidità, dei capanni ormai quasi tutti abbandonati e fatiscenti: il luogo ideale per farvi dimorare una strega!

Ed a volte, fra Burgos, Lugo e Lèon, si può avere la sorte di incontrarle veramente…siete mai inciampati sui vostri piedi, quasi che qualcuno vi abbia fatto lo sgambetto? Forse avete sfortunatamente incrociato una Meigas, una strega cattiva, il cui unico divertimento è fare dispetti. In quel caso non rimane altro che darsela a gambe. In alternativa si può chiedere aiuto ad una Brujas, una strega buona. Per capirci, un po’ l’equivalente della nostra Befana. Io comunque, a scanso di equivoci e per evitare di confondersi, consiglio vivamente di dare una rilettura a “Le Streghe” di Roald Dahl un po’ prima della partenza per un viaggio in queste terre…

Simona Gelardi

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