Scozia – Viaggio in camper nella magica Alba, fra streghe, maghi e babbani!

Fra famiglia, scuola, lavoro e casa il mio quotidiano ormai è diventato piuttosto scontato.

Nessuna lamentela, adoro la mia disordinata famiglia, ma sta arrivando l’estate e in me sale sempre di più la voglia di viaggio e novità. Possibile pensare ad un viaggio avventuroso con due marmocchie di 8 e 5 anni al seguito? Forse sì, ridimensionando molto il concetto di avventura e cambiando un po’ prospettiva…la Scozia potrebbe essere la scelta giusta!

Questa volta non voglio lasciarmi intimorire dalle mie mille paure. Viaggio all’estero a tutti i costi. Ho voglia di cambiare: lingua, cultura, cibo…e dove se non nel Regno Unito?!

Loro non hanno il kilo, hanno le libbre; hanno un’ottima birra che misurano a pinte; le distanze si valutano in miglia; si parla inglese (e malgrado tutti i miei sforzi di ripasso anche questa sarà una bella sfida) ma la cosa che più mi preoccupa, viaggiando in camper, è che si guida a sinistra!

Via, l’idea di questo viaggio ci ronza in testa praticamente da agosto scorso, per cui ormai non vediamo l’ora che arrivi il giorno della partenza!

Friday 29 July – from Bagnolo to Highlands!

Ultimo venerdì di lavoro. Stamattina ho egregiamente scansato tutte le beghe che potevano proporsi allo sportello dell’ufficio…signori, con me ne riparlate fra tre settimane!

Sono volata a casa, giusto il tempo per fare tutti una doccia e per le 17 siamo già in autostrada.

Five o’clock, ottima partenza per un viaggio verso il Regno Unito.

Purtroppo manca una parte dei vecchi compagni di viaggio, Emanuele e Barbara, che hanno preferito i caldi mari del sud al freddo tempaccio scozzese; l’altro equipaggio invece, con i nostri amici Massimo e Cristina, ha cercato di compensare questa assenza imbarcando anche Gabriele, un amico delle loro figlie Sara e Alessia.

Malgrado la stanchezza dei preparativi e delle ultime settimane di lavoro siamo tutti piuttosto carichi, quindi per stanotte contiamo di dormire in un’ area di sosta ad Innsbruck e ripartire domattina presto.

Saturday 30 July Innsbruck –> Baden-Baden

I buoni propositi di ieri sera si sono spenti insieme alla suoneria della sveglia e alla fine stamattina ripartiamo alle 8:30 che non è per niente presto. Per di più ci perdiamo in chiacchiere fuori dai camper, tutti quanti a goderci lo splendido panorama delle Alpi austriache intorno a noi.

Abbiamo deciso di viaggiare prevalentemente via strada per evitare i pedaggi ma questo rende il viaggio molto più faticoso. Poco dopo pranzo siamo già stanchi morti, per cui decidiamo di fare sosta nel più vicino posto turistico, contando che siano sicuramente attrezzati per i camper.

Nel pomeriggio parcheggiamo nell’area sosta di Baden-Baden, una località termale in Germania. Il posto ci sembra molto elegante (noi invece per niente) ma abbiamo voglia di sgranchirci e di fare una passeggiata nel parco lungo il fiume.

Subito ci rendiamo conto di essere capitati in una serata molto particolare.

Al centro del parco troneggia un palcoscenico con orchestra e tenore; nel prato tutto intorno le persone si sono organizzate in un enorme pic-nic, con tanto di tavole apparecchiate con tovaglie di fiandra e candelabri argentati, veri calici e tante, tante candele, sparse un po’ dovunque, le arie di Wagner in sottofondo…un’atmosfera surreale e davvero molto romantica.

Sunday 31 July Baden-Baden – Lussemburgo — Calais

Stamattina i babbi sono partiti veramente presto, lasciando noi mamme e ragazzi a riposare durante il viaggio. Ma qui c’è chi freme di curiosità e quando mi sono svegliata, verso le nove, ho trovato Asaria già seduta al mio posto a fare da navigatore al babbo!

Ci siamo fermati dopo qualche ora di viaggio per la colazione. Abbiamo comprato qualche croissant e abbiamo parcheggiato ai bordi di un campo…di fiori! Che spettacolo! C’erano file di girasoli e file di gladioli di tutti i colori. All’ingresso del campo un piccolo box in muratura con appoggiati tre o quattro coltelli da fioraio e un cartello: ogni fiore 0,70 cent, lasciare i soldi nel box. Io e le bimbe non abbiamo resistito e abbiamo acquistato self service quattro meravigliosi gladioli colorati che oggi fanno bella mostra di sè nel lavandino del camper!

Cerchiamo una tappa intermedia per sgranchirci un pò prima di affrontare l’ultimo tratto di viaggio. Niente di meglio che la città di Lussemburgo. Incastonato tra Francia, Germania e Belgio, il Lussemburgo è un crocevia di culture della vecchia Europa ed anche sede di una delle più importanti istituzioni di quella odierna, la Corte Giustizia Europea.

In Lussemburgo si va soprattutto per lavorare, non è una destinazione turistica così popolare ed anche noi lo abbiamo scoperto di passaggio… una piacevole scoperta. Appena arrivati ci siamo affacciati con i camper proprio nel quartiere di Kirchberg, dove hanno sede i palazzi istituzionali, super moderni e dall’architettura d’avanguardia tutta in acciaio e vetro.

Per pranzo invece ci siamo accomodati ad uno dei tanti tavolini all’aperto in Place d’Armes, una grande piazza alberata circondata interamente da locali, bar e ristoranti.

Una passeggiata nell’animata Gran Rue, che è nel cuore della zona medievale ed è interamente pedonale e siamo pronti per ripartire.

A questo punto non possiamo permetterci più soste, dobbiamo arrivare dritti a Calais, domattina all’alba abbiamo il traghetto!

Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio. Al porto di Calais ci accoglie il triste spettacolo delle tendopoli dei profughi in attesa che qualche buona sorte gli riservi un valido documento di viaggio. Anche se c’è una massiccia presenza di polizia decidiamo comunque di non parcheggiare nell’area attrezzata sul porto e anche se per poche ore pernottiamo in campeggio (Sangatte, tre minuti da Calais).

Monday 1 August Calais — Dover — Nottingham –York

La mattina prestissimo passiamo tutti i controlli e finalmente ci imbarchiamo.

Al check la poliziotta ha voluto vedere anche le bambine, che in realtà stavano ancora dormendo. Le ho prese in braccio e le ho avvicinate al finestrino, praticamente ancora con gli occhi chiusi. Credo che Asaria non se ne sia nemmeno resa conto, invece Alice ha anche risposto alla domanda di rito “Are you Alice?” con un cenno di testa e un “Sì” in un italiano impastato di sonno…

Il viaggio in traghetto sembra durare pochissimo, fra una breve visita ai negozietti della nave e una chiacchierata, si intravedono già le famose scogliere. Ci affacciamo sul ponte per goderci l’arrivo a Dover; le bimbe intanto provano a dare da mangiare il pane secco ai gabbiani che volano intorno al traghetto.

Nel frattempo Alice, che non mangia mai niente, trova che il pane secco di settimana scorsa sia particolarmente gustoso e, forse incoraggiata dal fatto che piace molto ai suoi amici gabbiani, ne mangia un paio di fette…

Complici cinque minuti di sole e siamo riusciti a fare delle splendide foto a gabbiani, scogliere e bambine!

Appena sbarcati ci dobbiamo subito confrontare con la tanto temuta guida a sinistra. Il primo impatto è abbastanza sconcertante. A me angoscia parecchio vedere le auto (e soprattutto gli enormi truck inglesi) spuntare alla mia destra a velocità di sorpasso, ma la situazione peggiore è ovviamente per il povero Michele che deve fare un enorme sforzo di concentrazione per mantenere il controllo e cercare di rimanere saldamente ancorato alla più lenta corsia di sinistra. Comunque dopo qualche miglio la guida è già più rilassata, Mic si lancia anche in qualche sorpasso…resta il fatto che questa cosa della guida a sinistra è davvero contro natura!

Nel pomeriggio passiamo vicino a Nottingham per cui decidiamo di fare qui la sosta e approfittare per una breve visita alla famosa foresta di Sherwood.

In questi giorni qui si sta svolgendo il Robin Hood Festival. Purtroppo siamo arrivati un po’ troppo tardi, per cui la maggior parte degli stand sta chiudendo, tuttavia riusciamo a fare e due tiri con arco e frecce e anche una bella camminata nel bosco fino alla radura della “Major Oak”.

https://www.visitsherwood.co.uk/events/

Pernottiamo a York, in un parcheggio a pagamento lungo la strada ma vicinissimo al centro.

Mentre io e le bimbe andiamo a letto gli altri riescono anche a fare una piccola uscita in città per la prima birra made in UK.

Tuesday 2 August – York — Alnwick

Stamattina visita a York. La città è davvero incantevole, abbiamo visitato la cattedrale e fatto una passeggiata lungo le mura. Le mura medievali di York sono le più complete di tutta l’Inghilterra. L’ingresso è gratuito ed è un’ottima idea per avere uno sguardo completo sul panorama ed orientarsi in città.

In tarda mattinata ci siamo fermati per un tè da Crumbs, una piccola caffetteria dietro la cattedrale, dove abbiamo mangiato golosissimi cupcakes freschi di pasticceria e disponibili in ogni gusto, anche senza glutine!

https://www.crumbs-cupcakery.co.uk/

Una pioggerellina fine fine e incostante, iniziata nella tarda mattinata, non ci ha comunque impedito di fare ancora due passi in città.

Al mercatino centrale Cristina ha comprato una deliziosa tazzina da tè con piattino, io resisto pensando che potrei trovare qualcosa di meglio lungo il viaggio… (cosa che ovviamente non succederà…ecco, ancora oggi ogni tanto ci ripenso, ai mercatini delle pulci vale sempre sempre il detto, carpe diem!)

Tè e cupcakes, shopping vintage e poi siamo anche idrorepellenti…oggi ci sentiamo finalmente very british!

Per pranzo ho convinto tutti a comprare un assortimento di pies salati, le tortine ripiene tipiche di queste zone (che al supermarket si trovano anche in versione gluten free) ma devo dire che non hanno riscosso un grande successo.

Una breve spesa e ripartiamo verso nord. Pernottiamo in una farm nei pressi del castello di Anlwick (Camping Farm Proctors Stead).

Giochi e Curiosità: York, a caccia di fantasmi e antiche strade.

Wensday 3 August Anlwick — Jedburgh — Melrose

Davvero non siamo più abituati al silenzio della notte. Stamattina la nostra sveglia sono i canti dei galli ma solo quando ce ne rendiamo conto, perché abbiamo dormito tantissimo, coccolati dai suoni sommessi della campagna.

Così, belli freschi e pimpanti, arriviamo al Castello di Anlwick.

Il castello è molto famoso fra gli appassionati di cinema, perché è stato più volte utilizzato come set. Gli esterni sono stati utilizzati come scenografia per il film Harry Potter (qui si svolge la famosa scena della prima lezione di Quidditch); gli interni invece hanno fatto da scenografia per la serie Dowton Abbey. In effetti il regista ha avuto bisogno di ben poco, perché gli spazi sono spettacolari.

Nel castello sono state organizzate varie attività per grandi e piccini. Io e le bimbe andiamo dritte a prenotarci per il broomstick training, l’allenamento ufficiale di volo su manico di scopa!

Ci sono due serissimi maestri maghi che, fra battute e brontolate, riescono a far ridere a crepapelle bimbi inglesi e non. Non posso ovviamente rivelare in questa sede i segreti di magia, ma dirò solo che alla fine le mie due piccole streghe hanno veramente volato su una normalissima scopa di saggina…immortalate da una magica foto ricordo!

Nel frattempo i grandi si sono avventurati in un ghost tour nelle segrete del castello, ci siamo ritrovati poi insieme in uno dei cortili per una attività che ci ha coinvolto tutti…mascherati in abiti d’epoca, in puro stile “turisti giapponesi” ci siamo fatti un miliardo di foto tra spade, troni, gogne e draghi!

Un paio di ore dopo pranzo arriviamo a Jetbourgh. Sono appena le 17 e di nuovo la nostra organizzazione di viaggio si scontra con gli abituali orari del Regno Unito…la cattedrale è già chiusa, possiamo vederla solo da fuori.

Ma non solo. Tutto il paese è chiuso: caffetterie e negozi. Facciamo un giro in una piovigginosa cittadina fantasma e ripartiamo. Proveremo a dormire a Melrose, così da essere pronti domattina presto per la visita alla cattedrale.

Thursday 4 August Peebles — Rosslyn Chapel — Stirling Castle

Purtroppo stanotte la pioggia scozzese ci ha riservato una brutta sorpresa: verso mezzanotte l’angolo alto della cucina vicino alla porta d’ingresso del camper ha iniziato a gocciolare…una bella infiltrazione d’acqua!

Cerchiamo di tamponare il danno durante una lunga nottata insonne, ma poiché il viaggio in Scozia prevede continue piogge cerchiamo un carrozziere per far dare un’occhiata al problema.

Fortunatamente a Peebles, all’interno di un campeggio, troviamo una carrozzeria specializzata. Il signore che ci accoglie è molto cordiale e in una mezz’ora ci risolve, temporaneamente, il problema. Felicissimo di averci aiutato si mette a chiacchierare e, con il tipico humor inglese, sentenzia che… il problema non è dovuto alle insistenti piogge scozzesi ma al troppo sole italiano che ha cotto le giunture! In effetti al ritorno dovremo fare un punto della situazione su tutte le giunture del nostro amato camperino…

Siamo partiti presto e la mattinata è ancora tutta davanti a noi. Ci rendiamo conto di essere a pochi minuti dalla famosa Rosslyn Chapel. Avremmo dovuto visitarla più avanti, dopo Edimburgo, ma decidiamo di fermarci subito in modo da non sprecare questa mattinata di viaggio.

La visita è ben organizzata, all’ingresso si può ascoltare alcune storie e leggende che rendono più interessanti e comprensibili le mille sculture della chiesa. Quando entriamo si sta concludendo una funzione religiosa, per cui ci fanno attendere qualche minuto dietro l’altare. Poi io e Asaria andiamo alla ricerca di indizi per trovare il Sacro Graal: sotto l’altare nella cripta si può vedere il segno a forma di serpente che viene descritto nel libro di Dan Brown e comunque ogni statua e ogni colonna può essere fonte di fantastiche storie…

https://www.rosslynchapel.com/

Per il pomeriggio abbiamo in programma la visita a Stirling Castle che però permette l’ultimo ingresso per le 17:30. Quindi ripartiamo di corsa, guidando con un panino in mano, tutto per cercare di rispettare questi assurdi tempi di apertura britannici, che prevedono di concentrare la vita di una giornata intera fra le dieci del mattino e le cinque della sera.

Il castello si trova in una posizione splendida, in cima ad una rupe, esteticamente è molto affascinante e dall’alto si gode di uno splendido panorama; all’ingresso è anche disponibile un’audioguida. Tuttavia gli interni sono stati quasi totalmente ricostruiti e appaiono così finti che alla fine si perde totalmente il fascino che dovrebbe avere una residenza antica e sembra di essere in gita a Disneyland.

Ormai è tardi (oltre le 17:30…!) per cui rinunciamo subito a fare una girata in paese, perché tanto troveremmo tutto chiuso.

Risaliamo sul camper e attraversiamo nel tardo pomeriggio le meravigliose zone di Glen Coe, dal finestrino ci scorrono davanti agli occhi i panorami delle meravigliose Highlands scozzesi.

Sono brughiere di erba tinteggiate con ogni tonalità di verde, costellate di erica color rosa antico e in questo periodo spruzzate qua e là di fiori gialli e rosa brillante. Dappertutto piccoli laghi e zone paludose, cascatelle grandi e piccole fra rilievi di varie altezze. Manca solo di veder passare un paio di gnomi per avere il dubbio di trovarsi dentro la scenografia di un film.

Non vediamo anima viva per diversi kilometri a parte un paio di matti scatenati che passano in bicicletta. Fuori dal camper la temperatura segna tredici gradi.

Arriviamo per cena presso il Camping Invercoe, sul lago di Glen Coe.

Friday 5 August Glen Coe — Skye

Questa zona è particolarmente famosa per i tanti percorsi trekking di ogni genere e grado di difficoltà.

Stamattina presto io, Massimo e Gabriele, impavidi mattinieri, partiamo intenzionati a farci una bella camminata per i sentieri intorno a questi bellissimi laghi. Partiamo subito male e sbagliamo zona, così percorriamo inutilmente un lungo pezzo di strada asfaltata decisamente poco interessante, poi torniamo indietro e finalmente imbocchiamo un sentiero panoramico, tra l’altro tutto praticamente pianeggiante (segnalato anche per le carrozzine) che si snoda ad anello attorno al lago.

Rientriamo in camper dopo un paio d’ore; ormai anche gli altri sono svegli, facciamo tutti i servizi e subito dopo pranzo ripartiamo verso Skye.

Arriviamo sull’isola nel tardo pomeriggio e proviamo a parcheggiare sul porto a Portree. Il cartello dice “no overnight” ma c’è anche un altro paio di camper parcheggiati, per cui decidiamo di restare per la notte, anche perché il campeggio è comunque fuori mano e contiamo così per stasera di essere comodi per poter rimanere a cena fuori.

Usciamo dal camper poco dopo le sette e di nuovo ci scontriamo con le differenze di orario. Le cucine chiudono tutte entro le nove e quindi riescono a servire solo chi è già seduto e non prendono assolutamente nuove prenotazioni. Inoltre l’isola è piccola, i locali sono piccoli e i posti a sedere pochi…quindi alla fine non riusciamo a cenare fuori nemmeno stasera!

L’unico posto disponibile, dove infine approdano tutti i disperati affamati di Portree, è il baracchino di fish n’ chips sul molo, che mi dicono essere buonissimo e croccante (ma purtroppo non gluten free).

Direttamente al locale prenotiamo una barca per il pomeriggio di domani, per un giro di “caccia con il binocolo” alla ricerca di balenottere e delfini.

Saturday 6 August Skye (Old Man of Storr)

Scarpe da trekking e k-way, stamattina tutti pronti per l’ Old Man of Storr.

Si tratta senza dubbio di uno dei luoghi più fotografati e visitati dell’Isola di Skye, una formazione rocciosa particolarissima, probabilmente ciò che resta di un’antica frana, tanto che il primo uomo che riuscì a scalarlo, Don Whillans, disse che la parete dell’Old Man era paragonabile al porridge tanto era friabile!

Purtroppo l’altezza di “soli” 719 m non ci permette di annoverare la nostra cima fra i “munros” (che devono toccare almeno i 914 m) ma è stata comunque una bellissima esperienza che ci ha permesso di godere di spettacolari paesaggi.

Per Alice è stata la prima vera e propria scalata, infatti fino ad oggi è sempre stata nello zaino porta bimbi sulle spalle di Michele.

Il nostro percorso è partito con un bel sole, tanto che a metà salita abbiamo iniziato a togliere sciarpe e giubbotti. Io e Alice però ci siamo fermate alla fine del sentiero segnato sotto il picco dell’Old Man, gli altri invece si sono avventurati un bel pezzo fuori percorso fino alla base della pietra.

https://www.visitscotland.com/it-it/see-do/active/walking/munro-bagging/

Giochi e Curiosità: Skye, The Old Man of Storr e la leggenda del Brownie.

Mentre iniziamo la discesa il tempo cambia improvvisamente. Si è alzato un bel vento e ha iniziato a piovere così abbiamo percorso l’ultimo tratto di sentiero in una vera e propria bufera. Il tempo sarebbe perfetto per raccontare qualche paurosa storia sui Kelpies, i temibili cavalli bianchi che appaiono vicino a fiumi e laghi…

Giochi e Curiosità: Skye, Nessie e i suoi amici, le creature magiche delle Highlands.

A causa del tempaccio la gita in barca purtroppo è saltata, l’unica nota positiva è che girellando, in una minuscola drogheria ho trovato i biscotti shortbread della Walker’s anche senza glutine!

La pioggia che è iniziata la mattina e ha continuato a intermittenza per tutto il pomeriggio, in serata si è trasformata in una vera e propria burrasca.

La notte trascorsa nel campeggio di Portree rimarrà per sempre nei nostri incubi. La pioggia incessante, un vento spaventoso che muoveva il camper con folate fortissime, diverse tendine che sono state abbandonate in fretta e furia… Io non ho chiuso occhio tutta la notte con la paura che il vento ci rovesciasse e il povero Michele non ha chiuso occhio nel vano tentativo di calmarmi. Comunque anche stavolta abbiamo la conferma che la maggior parte di questi inglesi sono decisamente waterproof: la mattina dopo la tempesta ci siamo affacciati alla finestra e abbiamo visto una signora inglese che usciva tranquilla dalla sua tendina in maglietta a maniche corte, con lo spazzolino da denti in mano e il passo rilassato di chi ha trascorso un’ottima notte di sonno, mentre sul giornale veniva riportata la notizia che una piattaforma petrolifera al largo della Scozia era stata scardinata dai forti venti…

Sunday 7 August Skye – Eilean Donan

In tarda mattinata fuggiamo da Portree, il meteo promette male per tutta la giornata di oggi e anche per domani.

Decidiamo quindi di investire il tempo in attività al chiuso: visita alla distilleria di Tallisker (io e la piccola Alice dobbiamo rinunciare, si entra solo a otto anni compiuti) e pranzo all’Old Inn, un pub molto carino con il tipico menù da pub, dove riusciamo tutti a mangiare bene.

Nel pomeriggio visitiamo gli interni del bellissimo Eilean Donan Castle, molto ben conservato e adatto per una visita con i bambini.

Arriviamo in tardo pomeriggio in una farm. Purtroppo anche stasera la pioggia continua, molto leggera ormai ma incessante. La fattoria che ci ospita non ci fa parcheggiare nell’area camper poiché c’è veramente troppo fango e ci indirizza dietro le stalle dei cavalli. Al lato del cortile c’è una larga tettoia, alta un filo più del nostro camper. Così, visti i nostri problemi di infiltrazioni, a Michele viene l’ idea di provare a infilarsi proprio sotto la tettoia. Sembrava una manovra impossibile, ma dopo varie e acrobatiche manovre Michele riesce a parcheggiare al coperto una buona metà del camper.

A quel punto riappare la proprietaria, ragazza davvero carina in tenuta da cavallerizza, che fra mille starnazzanti gridolini di giubilo ci dice che tanti hanno provato, ma solo il mitico Michele è riuscito in questo parcheggio leggendario! Le battute da mogliettina gelosa si sprecherebbero…

Monday 8 August Urqhart Castle — Fort George — Inverness

Stamattina all’apertura siamo di fronte al portone di Urqhart Castle.

Il sole splende sul lago e così ci incamminiamo, molto sportivi.

Ovviamente appena entrati in biglietteria inizia a piovere e Michele mi bombarda con una serie infinita di brontolii sul fatto che stamattina gli ho consigliato di non portare l’ormai famoso “kit del mammo” ovvero la sacca con i k-way e gli ombrelli. Comunque dopo una buona mezz’ora di pioggia e litigi, il sole torna a splendere e possiamo iniziare la nostra visita.

Le rovine del castello sono decisamente affascinanti, più che altro per la loro posizione a picco sul lago. Non è prevista un’audioguida ma c’è di meglio… un gentile scozzese in kilt narra storie e leggende ai turisti, ma ahimè con un accento così pronunciato che trasforma ogni parola in una lingua per noi incomprensibile.

Presso il bar del castello è disponibile una golosissima scelta di pasticceria fresca, con torte, scones e biscotteria varia (anche senza glutine!) quindi facciamo un merendone con tè e pasticcini prima di ripartire.

Ormai il burro ci scorre nelle vene al posto del sangue.

Pranziamo al volo sul camper, lungo la strada verso Inverness, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Visto che siamo in città le bimbe approfittano per indossare i loro kilt (che sono stati fatti dalla nonna, ma sembrano proprio scozzesi!) e andiamo a fare una passeggiata. Il centro è molto carino e la sera il ponte sul Ness è tutto illuminato di vari colori, romanticissimo…

E’ evidente che siamo in città e non sulla sperduta isola di Skye, perchè i locali sono numerosi e aperti anche dopo le sette di sera! Ceniamo presso la Brasserie Kitchen, lungo il Ness. Anche se non c’è un menù a parte, sono disponibili moltissime opzioni anche gluten free. Io ordino sempre la soup of the day, durante il viaggio ne assaggeremo una varietà infinita. Quella di Inverness è di funghi, poi ci sono le cozze con il burro e una serie di assaggi di salmone in varie forme con le famose gallette di avena, tutto naturalmente gluten free!

Ma la cosa che stasera più ci colpisce sono i giardinieri che passano con il furgoncino ad annaffiare i vasi di fiori in città. Armati di pompa annaffiano imperterriti, tutti vestiti con k-way e cappello per proteggersi dalla pioggia che continua a scendere…anche se oggi è piovuto tutto il giorno e il tempo non sembra migliorare!

Trascorriamo la notte parcheggiati di fronte al municipio. Il parcheggio sicuramente non è per camper, tuttavia mancano cartelli di divieto ed è completamente libero, per cui non disturbiamo nessuno e dormiamo tranquilli.

Tuesday 9 August Inverness — Dornok

Stamattina appena scesi dal camper abbiamo trovato un dipendente del comune tutto agitato. Ci ha spiegato gentilmente che il parcheggio è riservato ai dipendenti comunali e ci ha chiesto quindi di spostarci. Andiamo a parcheggiare lungo la strada in una stradina secondaria e ci incamminiamo a piedi per una bella passeggiata lungo il Ness per poi salire al castello. Un po’ di shopping e ripartiamo. Arriviamo nel tardo pomeriggio a Dornok.

Abbiamo voglia di mare, anche se si tratta del freddo mare del nord. Quindi appena arrivati andiamo a cercare la spiaggia e facciamo una bella passeggiata fra dune e sabbia.

Il mare del nord e’ sempre affascinante.

La pioggia ci regala qualche ora di tregua ed uno splendido arcobaleno sull’acqua. La sabbia è costellata di conchiglie e la bassa marea lascia scoperti dei grossi sassi verdi, brillanti, che a noi appassionati di Frozen ricordano i tanto i sassi che si trasformano in Troll.

Anche qui cerchiamo le foche ma ormai ci sembrano far parte delle mille leggende scozzesi insieme ai Kelpies e al mostro di Loch Ness. Infatti anche questa volta non abbiamo fortuna e ci accontentiamo di tornare in camper con le tasche piene di conchiglie.

Stasera siamo davvero stanchissimi, per cui andiamo tutti a letto presto mentre gli amici escono per un giro nel vicino paese.

Wednsday 10 August Dornok — Dores — Elgin

Stamattina appena usciti dal campeggio incrociamo un mercatino piccolo piccolo in centro a Dornok. Alcune bancarelle vendono oggetti artigianali costruiti con il legno recuperato sulla spiaggia, altre dolcetti fatti in casa e cibo biologico dalle farms. Noi compriamo bacon, uova e dei buonissimi hamburger alla mela per uno dei prossimi pranzetti in camper.

Anche se non è proprio per strada decidiamo di tornare qualche miglio indietro, verso Loch Ness. Questa storia del mostro merita un approfondimento.

Ci fermiamo per pranzo al Dores Inn, il pub sul lago che è divenuto famoso perché lì di fronte ormai da anni si è stabilito Steve, il più famoso cercatore di Nessie.

Oggi piove, atmosfera perfetta. Mr. Steve abita in una roulotte parcheggiata in riva al lago. Io e le bambine ovviamente andiamo a trovarlo, speranzose di raccogliere qualche storia curiosa o qualche aneddoto bizzarro. E invece non solo non troviamo il mostro, ma il nostro mitico Steve si rivela purtroppo un tipo di poche parole. Risponde a monosillabi alle nostre domande ed evidentemente non vede l’ora di richiudere la porta per starsene al calduccio a lavorare sul tablet. Così ce ne torniamo al pub un po’ deluse.

In compenso il pub si rivela un’ottima scelta dove mangiare molto bene.

Ma io, Asaria e Cristina non siamo convinte, per cui dopo pranzo ritorniamo all’attacco del povero Mr Steve.

Spero di convincerlo a sbottonarsi un po’ acquistandogli una orribile statuetta del mostro, fatta a mano con la plastilina dal famoso cercatore…un souvenir irresistibile. Ma niente, la statuetta me la vende volentieri ma non spiccica parola. Allora provo a provocarlo dicendogli che Asaria afferma di avere visto Nessie ma che io non le credo.

Mi risponde atono che non credono neanche a lui.

E su questa affermazione getto la spugna: questo è più depresso di me e per di più vede anche i mostri nel lago…

Sulla strada del rientro ci fermiamo per una breve passeggiata lungo uno dei tanti sentieri per le Falls of Foyers. Siamo ancora nei pressi di Loch Ness, ma queste zone sono meno conosciute ed è possibile godersi la meraviglia della natura senza l’affollamento dei turisti. Ci fermiamo pochissimo, giusto il tempo di qualche foto e poi ripartiamo verso Elgin.

Il tempo è peggiorato, arriviamo ad Elgin per cena e sta piovendo forte. Parcheggiamo di fronte al solito municipio cittadino e decidiamo che purtroppo non vale la pena uscire.

https://www.visitscotland.com/it-it/about/uniquely-scottish/loch-ness-monster/

Giochi e Curiosità: Skye, Falls of Foyers, le cascate magiche di Merida.

Thursday 11 August Elgin — Dallas Dhu — Stone Heaven

Al mattino la pioggia è cessata e noi ci incamminiamo per una passeggiata in centro. Elgin e i suoi dintorni sono zone della Scozia ancora poco turistiche e sono la meta perfetta se si ha voglia di curiosare tra i resti di quella che potrebbe essere stata tranquillamente una delle cittadine medievali descritte da Ken Follet.

L’attrazione principale della città è la vecchia cattedrale distrutta. È possibile visitare le navate a cielo aperto e anche un parziale dei piani superiori, all’interno dei quali è stato allestito un bel museo con arredi d’arte sacra e resti delle statue della cattedrale. La cattedrale era immensa, tanto che veniva chiamata “la lanterna del nord” poiché la sua mole era visibile anche da molto lontano, fin quando nel 1390 il terribile Conte di Buchan – conosciuto come The Wolf of Badenoch – per vendetta contro una scomunica (che forse si era anche un po’ meritato…) bruciò la cittadina e la cattedrale stessa.

Anche qui ci saranno stati nugoli di cavalieri neri, fanciulle coraggiose, città distrutte o salvate. I racconti sono infiniti e io mi diverto a ricamare leggende su leggende…

Passeggiando per il centro storico oggi mangiamo una Jacked Potato, ovvero un patatone intero cotto al forno e riempito all’inverosimile con salsa al tonno oppure pollo al curry o verdure in salsa… pranzo ipercalorico ma ovviamente gluten free.

Nel pomeriggio ci fermiamo in visita alla distilleria Dallas Dhu, ormai chiusa per la produzione e che viene utilizzata come museo di archeologia industriale. E’ possibile seguire un percorso con audioguida – anche in italiano, per la gioia delle bimbe che finalmente si possono sentire indipendenti! – che mostra i vari procedimenti per distillare, con una bella mostra di macchinari antichi e infine una degustazione del tipico single malt.

Ormai ci sentiamo degli esperti: blended whisky uguale vinaccio ovvero…mai più!

Ripartiamo, direzione Aberdeen. Nessuno di noi si era ben documentato su queste zone e all’arrivo ci rendiamo conto che si tratta di una città piuttosto grande. Forse sarà bellissima ma è fuori dal nostro canone di visita.

In questo viaggio abbiamo voglia di natura e di mare, lo splendido mare del nord.

Continuiamo la strada fino a Stone Heaven, ma purtroppo il campeggio è pieno. Vista l’ora parcheggiamo lungo la strada con altri camper per la notte.

Friday 12 August Dunnottar Castle

Dopo colazione ci incamminiamo per un breve trekking sul sentiero che sale per i campi di grano lungo le scogliere.

Il nome Stone Heaven rende effettivamente l’idea di ciò che stiamo vedendo. I paesaggi sono di una bellezza disarmante. Le scogliere ripide e il grano ancora verde che ondeggia di fronte al mare, il cielo intenso e in fondo al nostro percorso il castello diroccato di Dunnottar. Facciamo una lunga passeggiata fino al castello. Dunottar Castle è assolutamente da visitare. Varrebbe la pena anche solo per il panorama mozzafiato, inoltre il castello è stato ristrutturato molto bene e organizzato per la visita con pannelli informativi, per cui si rivela molto adatto per una breve passeggiata ed una visita con la famiglia.

Rientriamo in camper sempre a piedi ripercorrendo a ritroso lo stesso sentiero. Per il pranzo ci siamo organizzati con tutto l’occorrente per una vera english breakfast. A pranzo…perché vogliamo provarla assolutamente ma non riusciamo proprio a buttar giù i fagioli alle sette del mattino, per cui oggi via libera a uova e pancetta, fagioli stufati, te’ e muffin.

Ripartiamo subito dopo pranzo e nel tardo pomeriggio raggiungiamo Dundee. Proviamo a cercare al camping Tay Wiew ma anche questa volta non c’è posto. Ci permettono comunque di parcheggiare fuori in overcamping e di utilizzare i servizi.

La sera facciamo due passi in paese. Con i bambini non è permesso entrare nei bar per cui ci ritroviamo nel supermercato Tesco, che è aperto fino a mezzanotte, alla ricerca di qualcosa di particolare per i pranzi in camper. Girellando fra gli scaffali l’occhio mi cade su una delle mie scritte preferite: gluten free. Ma con mia grande sorpresa non si tratta di un singolo prodotto sperso ma di un intero scaffale dedicato: ci sono muffin al cioccolato e ai mirtilli, pancake, pane di ogni tipo, torte (carrot cake, sponge cake, victoria…) e ancora noodels, gallette di avena. Non resisto e inizio a caricarmi di scatole e confezioni. Quando Michele mi recupera in fondo al supermarket, ormai ho già il carrello pieno. Serata decisamente produttiva!

Saturday 13 August Tay Wiew — Saint Andrews — Dundee

Dedichiamo il mattino ai servizi in camper: lavatrice, asciugatrice e rimessa a posto generale.

Fuori dal campeggio ci sono dei giardini vista mare, veramente graziosi ed io trascorro un’oretta con le bimbe che si scatenano fra altalene e scivoli. Appena siamo tutti pronti partiamo per la visita a Saint Andrews.

Sembra che cattedrale di St. Andrews sia la chiesa più grande mai costruita in Scozia ma di quel maestoso edificio oggi rimangono soltanto il portone in pietra, parti della navata e la torre centrale di San Regolo.

Complice anche il fatto che St Andrews è il patrono di Scozia, le sfortunate vicende che hanno colpito la cattedrale hanno contribuito a far sì che questi luoghi siano tra i più affascinanti del Paese.

Giochi e Curiosità: Scozia, St. Andrews.

I ragazzi sono saliti fino in cima alla torre, perchè dall’alto è possibile vedere uno splendido perimetro nell’erba che fa intuire la forma dell’antichissima chiesa. Nel frattempo Cristina ed io ci siamo regalate una mezz’ora di pace con una breve passeggiata in uno di luoghi più silenziosi in assoluto…il cimitero.

Bisogna dire che qui l’idea di cimitero è un po’ più distesa che da noi, sono luoghi dove passeggiare e addirittura fare un pi-nic con la famiglia. Il panorama poi vale tutta la passeggiata e inoltre qui intorno non c’è nessuno che può chiacchierare, cosa assolutamente da non sottovalutare dopo due settimane trascorse con il sottofondo delle voci di due bimbette e tre adolescenti.

Per pranzo oggi siamo alternativi e ci fermiamo ad un take away cinese dal quale usciamo con noodle e riso alla piastra nelle scatoline di cartone e ci cimentiamo a mangiare con le bacchettine.

Ripartiamo subito verso Dundee, per cercare di arrivare in tempo e visitare la nave in secca di Walter Scott.

Purtroppo anche se l’orario indicato per la chiusura riporta le 18 e noi arriviamo alle 17:30, non ci permettono la visita, poiché l’ultimo giro è appena partito e dura mezz’ora. Ci rimaniamo male come sempre, ma ormai ce ne andiamo più rassegnati che arrabbiati.

Raggiungiamo gli amici per fare due passi in città. Ormai tutto è chiuso, le persone sono attive solo per la loro vita privata. Incrociamo un gruppo di coppie con i mano palloncini, tutti vestiti a festa; un gruppo eterogeneo bianchi, neri, giovani e anziani in posa per le foto di un matrimonio appena celebrato, ragazzi che iniziano ad entrare in bar e pub.

Inizia a piacermi questo clima disteso. Sono “appena” le sei del pomeriggio e qui la vita sembra avere tutto un altro ritmo, parte piuttosto lenta, con le aperture dei servizi di regola dopo le nove, e finisce piuttosto presto, entro le cinque e mezza del pomeriggio. Di conseguenza, a parte nelle metropoli come Edimburgo e Londra, anche i servizi di ristorazione hanno aperture e chiusure anticipate.

Sinceramente, anche se da turista avrei preferito orari più lunghi, devo dire che non mi è dispiaciuta affatto l’idea di una giornata lavorativa un po’ più corta e soprattutto l’anticipo degli orari di pranzo e cena che lasciano sicuramente più spazio alle attività familiari e personali.

Comunque, il pomeriggio dopo le cinque a Dundee l’unico posto aperto dove rifugiarci a curiosare un po’ è il nostro solito supermercato Tesco.

Entriamo in gruppo e subito ognuno di noi si dirige verso il suo reparto preferito: io agli scaffali gluten free, Michele e Massimo verso i whisky, le ragazze per i fatti loro e le bambine…le bambine? Mi giro e non le vedo. Dopo qualche secondo individuo Asaria con le ragazze più grandi, ma non c’è Alice. Non è con il babbo, non è con Cristina. Siamo entrati tutti insieme chiacchierando e io ora, in preda al panico, non sono più nemmeno sicura che la piccola sia entrata con noi. Qualcuno cerca dentro, io e Michele usciamo fuori e iniziamo a chiamare la bimba a gran voce. Credo che il cuore mi sia rimasto fermo per tutti quegli interminabili minuti. Poi Alice, non so se sola o con qualche amico (ho in testa un ricordo veramente nebbioso di quei momenti) si affaccia dal portone del supermercato. Era entrata con noi e si era fermata a curiosare fra gli scaffali delle riviste, attratta magicamente da un giornalino di Peppa Pig. Così, dopo aver smarrito (e ritrovato!) Asaria in Olanda, possiamo annoverare fra le esperienze di viaggio anche lo smarrimento della seconda figlia in Scozia.

Per cena ci fermiamo in uno dei pochi locali che ci accetta con i bambini, The Phoenix Bar, un pub piuttosto grande con buone birre e un menù di hamburgher e baked potato anche gluten free.

Sunday 14 August Perth

Dopo cena ripartiamo subito, perché l’idea è quella di dormire in un parcheggio qualsiasi fuori dal campo degli Highland Games a Perth, in modo da essere già pronti per il mattino successivo.

L’idea si rivela azzeccatissima, infatti il parcheggio fuori dai campi la sera è completamente libero (tra l’altro si trova praticamente in centro, per cui i babbi possono uscire per un whisky by night) e il mattino, mentre il mondo cerca parcheggio, noi entriamo tranquilli a goderci i giochi.

Le bimbe sono particolarmente affascinate dai balli scozzesi. Ci sono delle gare fra bambini, tutti con i loro kilt a ballare al suono della cornamusa e noi ci fermiamo un po’ per ammirarli, così seri e saltellanti e cerchiamo di carpire il segreto di qualche passo di danza. Poi ci sono le tipiche gare degli Highlands, nelle quali degli omaccioni, degni eredi degli antichi celti, si sfidano nel tiro del tronco o del martello.

Mangiamo alle bancarelle del parco, Asaria e Alice una enorme crêpes alla nutella. Invece io, che dovrei imparare a pensare due volte prima di curiosare in cose che non mi appartengono, acquisto un intero pesce. Sì, tutto intero, con testa, coda e orrende squame, cotto di fronte ai nostri occhi, in una buca del terreno mediante affumicatura, durante una manifestazione tipo show cooking all’uso vichingo…assolutamente gluten free ma direi immangiabile.

Nel pomeriggio arriviamo ad Edimburgo, dove abbiamo prenotato presso il Morton Hall Caravan Parking.

La fermata dell’autobus è proprio di fronte al campeggio, per cui non resistiamo e andiamo a dare un’occhiata alla città. In realtà siamo stanchissimi ed inoltre è molto tardi, le bambine sono affamate e noi nervosi. Ci fermiamo nel primo posto disponibile e con cena assicurata: il Pizza Hut nella principale North Bridge. Bibite a volontà, patatine con le salse, maccaroni cheese e soprattutto la mitica pizza con l’ananas (esperienza da fare almeno una volta nella vita) fanno tornare il sorriso a tutta la famiglia!

Monday 15 August Edimburgh

Anche in Scozia oggi è Ferragosto! Ci siamo svegliati con un sole splendente e finalmente la temperatura riesce a superare i 20 gradi. Stamattina visita ad Edimburgo. Alle 9:30 siamo davanti al Castello, che ha appena aperto i cancelli, e trascorriamo lì tutta la mattina. Purtroppo per qualche ragione sconosciuta non sono disponibili le audioguide fino a mezzogiorno (anche le audioguide faranno giornata corta?!) per cui improvvisiamo con l’aiuto della nostra Lonley e i cartelli informativi. Anche in questo caso il castello è costituito da una vera e propria città fortificata, con la cappella, le stanze reali e le immancabili prigioni, costruito sopra una rupe i cui massi rocciosi sono visibili ancora nella piazza centrale.

Pranziamo al Castle Arms, appena sotto al castello (uno dei pochi posti dove non si trova praticamente nulla senza glutine…!) poi facciamo una passeggiata da Royal Mile fino a GrassMarket.

Nella strada che sale dalla piazza del GrassMarket a Royal Mile io e le bimbe entriamo in un minuscolo negozietto che ci incuriosisce. Si tratta di un vero e proprio negozio per streghe…intendo un vero e proprio negozio per streghe e maghi, con bacchette magiche, teschi e tutti gli annessi e connessi. In questo caso il negozio gioca un po’ con l’argomento e agli occhi dei temibili Potteriani che ci portiamo al seguito qui c’è troppo mescolio fra “sacro e profano”.

In fondo al bancone c’è una finta porta con la scritta Diagon Halley, con chiaro riferimento all’immancabile e onnipresente Harry Potter. In città ci sono almeno tre di questi negozi dedicati più o meno seriamente alle scienze occulte, dove si può acquistare bacchette magiche, libri neri per gli appunti e ingredienti base per le pozioni.

Risalendo la strada si trova il bar Frankestein, la cui unica attrattiva è una statua del suddetto ad altezza naturale, utilissima per fare qualche foto ridicola; più avanti l’ Elephant Bar, dove si narra che la Rowling abbia immaginato il maghetto più popolare del mondo.

Verso le sei del pomeriggio, dopo una intera giornata a scarpinare per la città siamo distrutti ma mentre ci avviamo verso la fermata del bus un cartello cattura la nostra attenzione: Ghost Tour della città…ed anche in italiano! È tutto il giorno che i ragazzi puntano un Gosth tour, ma fino ad ora abbiamo trovato solo possibilità in lingua inglese o spagnola. Siamo veramente stanchi, soprattutto le bambine, tuttavia la sera dopo non è disponibile la guida in italiano…prendere o lasciare. Così dopo una breve consultazione la maggioranza vota per restare.

Corriamo alla ricerca dell’ennesimo panino al volo, la piccola Alice fa anche un breve pisolino in braccio al babbo e alle nove esatte siamo pronti per incontrare i fantasmi della città.

Una gentile ragazza spagnola, che parla perfettamente italiano, ci guida alla scoperta di angoli, curiosità e leggende.

Così scopriamo la storia di Johnny One Arm, il cui braccio può darti una pacca sulla spalla quando meno te l’aspetti passeggiando nei vicoletti bui la sera e scopriamo poi che nei bagni pubblici del centro di Edimburgo spesso si ferma a piangere Mirtilla Malcontenta. Il solo nominare Mirtilla risveglia subito Alice, che, fra le risate generali, alza la testina dalla spalla del babbo e fa l’imitazione della sua fantasmina preferita…presente, sono Mirtilla Malcontenta!

Fra storie e storielle arriviamo al cimitero di Canongate che è quasi mezzanotte.

Lì, radunati in una cripta, le storie si fanno più macabre e paurose, tanto che sono costretta ad uscire con la piccola, perché ho paura che si spaventi.

Così mi ritrovo a vagare per il cimitero per mano con Alice, che non solo non è spaventata ma anzi, tutta tranquilla ha voluto che le raccontassi una storia per ogni tomba che incontravamo e che lei indicava illuminandola con la torcia…forse non sarà l’esperienza più raccomandata dagli educatori, ma noi ci siamo divertite un sacco!

Siamo rientrati in campeggio a notte fonda, distrutti, qualcuno un pochino spaventato ma soprattutto tutti molto soddisfatti!

Tuesday 16 August Edimburgh

Stamattina la prendiamo decisamente comoda. Dopo la giornata campale di ieri abbiamo bisogno di riposo, per cui fissiamo ad “ora libera” più o meno per pranzo. Le bimbe si svegliano dopo le 10, io approfitto per fare un po’ di faccende e poi pranziamo prestissimo, con una sorta di brunch italo scozzese a base di pancake e pasta al pesto…

Prendiamo l’autobus diretti alla nave Victoria, la nave della famiglia reale.

Mi era sembrata una idea simpatica, ed in effetti le bimbe si sono divertite, anche se forse più per l’uso delle audioguide -che adorano- che per ciò che hanno visto sulla nave. A me non e’ sembrato niente di speciale, anche contando l’eccessivo prezzo del biglietto, solo per un giro che ha un’unico intento autoreferenziale per principini e principine.

Nel pomeriggio torniamo verso Edimburgo per una passeggiata libera in città.

In questo periodo si sta svolgendo il Fringe Festival e per le strade del centro ci sono attrazioni di ogni tipo. Le bambine vogliono fare il gioco delle bolle giganti (quello dove il bimbo viene fatto entrare in una enorme bolla di plastica riempita di aria e galleggiante sull’acqua a fare la corsa del criceto). Escono sudate fradicie ma felicissime. Facciamo un secondo pranzo /merenda presso alcuni baracchini mobili: pad-thai per le bimbe; per me e Mic un arepa, un gustosissimo panino di farina di mais riempito con carne stufata, pollo e varie verdure, tutto naturalmente gluten free.

Ci ritroviamo nel pomeriggio con gli altri per fare ancora una passeggiata fra le mille attrazioni del Fringe e poi rientriamoper cena.

Wednsday 17 August Edimburgh — Stonehenge

La vacanza comincia ad essere agli sgoccioli e questa sensazione di fine come sempre mi butta un po’ giù. Già nei giorni scorsi ho avuto poca voglia di fare, inizio a mollare e in gola mi sale la voglia di piangere…Michele mi prende anche in giro, in effetti ogni volta mi rovino qualche giorno di vacanza perché inizio a pensare al rientro…la follia, vero! Ma uffa… se potessi mi trasferirei sul camper in un viaggio senza fine! Per fortuna oggi c’è poco da fare, si viaggia! Come sempre si pisola, si guarda un film, si canta…

Parcheggiamo a trenta minuti circa da Stonehenge, in un agricampeggio invaso dalle papere. Le bimbe approfittano per sgranchirsi un po’ giocando all’aperto, noi grandi ci riposiamo.

Thursday 18 August Stonehenge

Stamattina di buon’ora andiamo in visita a Stonehenge.

Dal 2008 non è più possibile avvicinarsi alle pietre, ed è stato organizzato un percorso di visita obbligato che parte dal museo, dove ci sono delle belle ricostruzioni e video utili per una visita con i bimbi. Poi una navetta ci porta finalmente sul sito archeologico. Qui è stato costruito un bel percorso che gira tutto intorno al sito e segue dei punti prospettici precisi con la narrazione dell’audioguida disponibile anche in italiano.

https://www.english-heritage.org.uk/visit/places/stonehenge/

La giornata è calda e rientriamo al camper sotto un bel sole splendente, cosa piuttosto rara in un viaggio nel Regno Unito…o almeno così mi consolo, anche se sarei rimasta volentieri un altro pò ad infeltrirmi nell’umidità delle Highlands scozzesi!

Stasera dritti fino a Dover a salutare le bianche scogliere, dall’altra parte ci aspettano le rocce ruvide della costa toscana …

Simona Gelardi

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